Forti proteste di Tokyo, Washington e Seul per il lancio di 4 missili balistici nordcoreani, di cui tre sono caduti nella Zona Economica Esclusiva (Eez) giapponese, cioè a meno di 370 chilometri dalla costa. Come scrive Japantimes.co.jp per il premier giapponese, Shinzo Abe, “questo dimostra chiaramente che la Corea del Nord ha raggiunto un nuovo livello di minaccia”. E’ la terza volta che missili lanciati da Pyongyang cadono nelle acque giapponesi, l’ultima a settembre al largo di Hokkaido.
La Corea del Sud, insieme agli Stati Uniti, sta “analizzando nel dettaglio” quel che è successo, hanno fatto sapere da Seul, dove si è riunito il consiglio di sicurezza nazionale su indicazione del presidente ad interim, Hwang Kyo-ahn. Le forze armate sudcoreane “monitorano da vicino l’attività militare a nord del confine pesantemente armato per qualsiasi segnale di ulteriore provocazione”.
Dura condanna anche da parte degli Stati Uniti, tramite il vice portavoce del dipartimento di Stato. Come riporta il Guardian, Mark Toner ha dichiarato che quanto avvenuto “viola le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che vietano esplicitamente (a Pyongyang) di realizzare questi lanci utilizzando la tecnologia dei missili balistici”. “Continuiamo ad essere preparati – e continuiamo a fare passi per aumentare la nostra preparazione – per difendere noi stessi e i nostri alleati da un attacco, e siamo pronti a usare tutta la gamma di strumenti a nostra disposizione contro questa crescente minaccia”.
Gli esperti sono all’opera per identificare che tipo di missile è stato lanciato: non è stato escluso che almeno uno possa essere un missile balistico intercontinentale (Icbm), che in teoria potrebbe raggiungere le coste statunitensi. Ma, secondo il portavoce del capo di stato maggiore congiunto sudcoreano, ci sono “basse possibilità” che lo sia.
Della stessa opinione, scrive il Washington Post, il Comando strategico americano, che ha fatto sapere come i sistemi statunitensi abbiano individuato e tracciato il proiettile, determinando però che “i missili lanciati dalla Corea del Nord non ponevano una minaccia al Nord America”.
Il lancio di missili dalla costa nordoccidentale nordcoreana verso il Giappone potrebbe essere la risposta di Pyongyang alle esercitazioni militari congiunte annuali avviate il 1 marzo da Washington e Seul. La scorsa settimana, infatti, la Corea del Nord aveva minacciato attraverso il quotidiano statale Rodong Sinmun di realizzare nuovi test di missili in risposta a queste manovre che Pyongyang considera una prova di invasione del proprio territorio.
Source: agi.it/estero
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