Nora Ephron è prima di tutto la responsabile della mia passione per Billy Cristal e, più in generale, per gli uomini non particolarmente belli, non particolarmente alti e prestanti, ma brillanti e capaci di cose ridicole tipo questa – che tra tutte le scene, forse più famose di Harry ti presento Sally, rimane la mia preferita:
Non ho mai capito se sia stata lei a saper trascrivere alla perfezione un certo tipo relazione in cui mi sono spesso rivista, o se invece sia stata io a essere irrimediabilmente influenzata dalle storie che ha raccontato; in ogni caso, ho sempre visto le sue commedie sentimentali pensando che sì, le relazioni andavano esattamente così come le faceva vedere – altre volte invece, sperando che potessero andare come in uno dei suoi finali. Tipo questo:
Oltre al suo lavoro per il cinema, Nora Ephron ha saputo raccontare con ironia e intelligenza – nella lunga carriera fatta di film, articoli e saggi – debolezze e ossessioni di donne e uomini alle prese con le loro relazioni. Sceneggiatrice, regista, produttrice e giornalista di successo; pur conoscendo bene molti dei i suoi film – Harry ti presento Sally, Insonnia d’Amore e C’è Posta per Te, per dire i più famosi – devo ammettere che ho scoperto più tardi che c’era lei dietro tante commedie che ho amato degli anni ’80 e ’90: per la verità, inizialmente il suo volto l’ho associato al suo lavoro di giornalista, grazie a un articolo che ho letto da ragazzina in cui parlava della sua ossessione per il collo, e di quanto fosse importante, dai 30 anni in avanti, averne cura – perché un giorno sarebbe stato l’impietoso specchio che non avrebbe mentito sulla nostra età. Uno spunto per una riflessione sull’invecchiare che anni dopo è diventato un libro dedicato alla questione – Il collo mi fa impazzire. Tormenti e beatitudini dell’essere donna – e che ora, a trent’anni, comincio forse a capire.
Nora Ephron nasce il 19 maggio del 1941 a Manhattan, in una famiglia di sceneggiatori; i genitori Henry e Phoebe Ephron sono entrambi noti scrittori di teatro e cinema, e come lei anche le tre sorelle minori intraprenderanno la carriera di scrittrici. Cresce a Beverly Hills e dopo il diploma, si sposta al Wellesley College nel Massachusetts, dove si laurea in scienze politiche nel 1962. Pur essendosi distinta nell’ambiente non facile del cinema americano, inizia la sua carriera come giornalista; dopo un breve stage alla Casa Bianca dell’allora Presidente John Kennedy (di cui ha detto di essere stata “l’unica stagista con cui non ci ha provato”) si fa le ossa nelle redazioni del Newsweek, del New York Post – dove lavorerà come reporter per cinque anni – e dell’Esquire. Nel 1967 sposa lo scrittore Dan Greenburg da cui divorzia nove anni dopo, e proprio nello stesso anno del divorzio, il 1976, sposa Carl Bernstein, giornalista del Washington Post, conosciuto per aver portato alle dimissioni il presidente Richard Nixon, con l’inchiesta condotta assieme al collega Bob Woodward sullo scandalo Watergate.
Nora viene coinvolta in una prima stesura del famoso film Tutti gli uomini del presidente, ispirato al libro che scrissero i due giornalisti sulla vicenda, e sarà grazie a questa prima incursione nel mondo del cinema che comincia la sua carriera di sceneggiatrice. La Ephron ha uno spiccato talento nell’osservare le dinamiche tra le persone e trascriverle in dialoghi e scene, riportando anche esperienze personali: nel 1979, con un figlio piccolo e incinta del secondo, scopre il tradimento del marito con un’amica comune e sarà proprio prendendo ispirazione da questa vicenda che scriverà il romanzo Heartburn (Affari di cuore), diventato un film nel 1986 diretto da Mike Nichols, con Jack Nicholson e Meryl Streep.
La Ephron non ha scritto solo commedie sentimentali; al suo esordio alla sceneggiatura nel 1983 con il film Silkwood (diretto sempre da Mike Nichols) affronta il tema della denuncia sociale raccontando la storia di rivendicazione di una giovane operaia, Karen Silkwood (interpretata dall’amica Meryl Streep) alla ricerca di migliori condizioni di lavoro. Per quanto il film abbia avuto un buon riscontro di pubblico e critica, il suo successo lo dovrà comunque alle commedie, e in special modo a quel film cult del 1989, interpretato da un’altra attrice da lei molto amata: Meg Ryan.
La sua capacità di scrivere storie garbate e ironiche conquista il grande pubblico; con l’exploit di Harry ti presento Sally, non solo verrà consacrata come sceneggiatrice, ma diventerà inaspettatamente più famosa del regista (Rob Reiner). Il passo successivo è il debutto alla regia, grazie al quale negli anni riesce a ritagliarsi uno spazio considerevole nell’industria prevalentemente maschile di Hollywood. Per quanto non abbia mai vinto un Oscar – pur essendo stata nominata più volte – è considerata una delle donne più influenti del mondo dello spettacolo americano. Dopo Harry ti presento Sally, seguono Insonnia d’Amore (1993) C’è posta per te (1998) e i più recenti Vita da Strega e Julie e Julia (2009), che sarà il suo ultimo lavoro per il cinema. Ci sarebbe anche Micheal, un film meno conosciuto del 1996 con John Travolta nei panni di un angelo dall’aspetto e dalle abitudini decadenti, ma per quanto ci sia affezionata, è stato forse il suo minor successo, dovuto alle stroncature sia del pubblico che della critica. Negli anni continua a collaborare per il New York Times e tiene un blog sull’Huffington Post, portando avanti la sua attività di giornalista ma nel 2012, a 71 anni, muore per complicazioni dovute a una leucemia che l’ha colpita nel 2006 e di cui non ha mai parlato pubblicamente; vicino a lei c’erano i figli e il marito Nicholas Pileggi, sceneggiatore a cui era legata dal 1987. Tra i tanti messaggi delle personalità del cinema che l’hanno conosciuta e amata, l’attrice Carrie Fisher l’ha ricordata con queste parole:
In un mondo in cui non si può avere tutto quello che si vuole, Nora ha costantemente dimostrato il contrario. Scrittrice, regista, moglie, madre, chef, niente in confronto a quello che sapeva fare. E non solo lo faceva, ma eccelleva in tutto, rinnovandosi sempre. Era una persona stimolante e penetrante. Non posso credere che non ci sia più. Il mio cuore va alla sua famiglia.
Nora Ephron si inserisce in quel filone di scrittori che, parlando di una città e delle vicissitudini di chi la abita, è riuscita a raccontare delle favole moderne che hanno raccolto molti dei nostri sogni e delle nostre paure, con quello sguardo ironico e leggero di chi sa che sta parlando non solo di noi ma anche e soprattutto di sé.
Source: freedamedia.it
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