Può darsi che qualcuno molto vicino a voi sappia bene quanto siete speciali e quanta luce irradiate. Eppure, forse non sempre vi tratta come meritereste. Forse pensa che siete come una pianta meravigliosa dalle radici profonde che nutre, crea riparo e non protesta mai. Forse quello che non sa è che potreste essere voi, un giorno, a stancarvi di qualcuno che dà il vostro amore per scontato.
Tutti abbiamo sentito dire almeno una volta “non apprezzava ciò che aveva finché non l’ha perso”. Eppure, la realtà spesso ci mette davanti a situazioni diverse, molto più concrete e raffinate, che però possono sembrarci contraddittorie: ci sono persone che pur conoscendo molto bene il valore di ciò che hanno, finiscono con il trascurarlo.
A volte le relazioni, così come le ossa, si spezzano. Lo sappiamo tutti. Bene, questa rottura non avviene sempre da un giorno all’altro in modo preciso, traumatico e devastante. Gli esperti in relazioni di coppia sanno bene che questi processi sono spesso lenti ed erosivi, e che è proprio questo calo progressivo dell’attenzione nei confronti del partner a distruggere l’universo personale ed emotivo dei suoi protagonisti.
Coltivare giorno dopo giorno l’apprezzamento, l’empatia e la capacità di curare i piccoli dettagli ci permetterà di rafforzare in modo più sano il legame con le persone che amiamo. Tuttavia, c’è bisogno di una dimensione strategica e decisiva per riuscirci: la volontà.
Voi non siete come quel masso che un giorno si è staccato dalla montagna e che rimarrà per secoli fisso in una valle erbosa. Non siete un insetto intrappolato in una goccia d’ambra e nemmeno le radici millenarie di una conifera. Niente in voi è eterno né perenne. Le persone sono come il vento, come la brezza, come l’acqua che scorre in un fiume. La vita è movimento, crescita e un eterno scorrere.
Così come il nostro essere interno è dinamico e s’iscrive in un processo di costante maturazione, anche le nostre emozioni lo sono. Per questo motivo, chi concepisce l’amore come una dimensione stabile e permanente si sbaglia. L’amore ha sempre fame: ha bisogno di nutrirsi e di essere nutrito. Ha bisogno anche di essere valorizzato e curato, desidera essere solleticato, ascoltare la musica delle risate e ubriacarsi di una complicità senza parole.
Tutto questo ci obbliga a capire una cosa molto semplice, basilare e determinante: che l’amore, più che essere trovato, si costruisce. Per questo motivo, quando una persona inizia a dare le cose per scontate, sceglie di non investire più, di smettere di costruire… E decide, invece, di ancorarsi all’idea erronea che chi ci ama lo farà per sempre, in modo devoto e incondizionato. Non importa quanti vuoti ci saranno, quanti silenzi e quanti screzi, perché per molti l’amore è come la resina che intrappola per sempre gli insetti.
L’amore nei secoli dei secoli, irrevocabile ed eterno, più che una realtà è un’apologia della nostra società. Il “ti amerò per sempre, a prescindere da ciò che farai” è un attentato alla nostra dignità. Perché nelle relazioni non si più accettare tutto e non tutto è giustificabile. Se ci abituiamo a farci dare per scontati, arriverà il giorno in cui anche noi ci daremo per scontati e diventeremo la causa della nostra stessa infelicità.
Pensate che la relazione di cui ci dobbiamo prendere più cura è quella che manteniamo con noi stessi. Questa pietra filosofale del benessere umano viene spesso sottovalutata, per un motivo molto semplice: a volte concepiamo la vita in base ai legami che stabiliamo con gli altri. Ma pensare che l’amore giustifichi tutto e che sia la nostra unica vera fonte di auto-realizzazione è un’insensatezza con gravi effetti collaterali.
“L’amore durerà per tutto il tempo in cui ve ne prenderete cura, e ve ne prenderete cura per tutto il tempo in cui amerete davvero.”
Chi comprende il valore di chi ha accanto, ma non se ne prende cura, semplicemente non lo merita. Rendersene conto è un imperativo morale, è fondamentale per la nostra sopravvivenza, è la scialuppa di salvataggio della nostra autostima. Perché, in caso contrario, nel caso in cui non saliamo sulla scialuppa quando il battello cola a picco, noi stessi smetteremo di prenderci cura di noi, diventeremo vittime di quel culto al sacrificio sentimentale che annichila le vite, attenta contro quei cuori che si sono dimenticati di amare se stessi.
D’altra parte, vale la pena ricordare le parole di Abraham Maslow: “Se il musicista vuole essere felice, deve suonare; se il poeta vuole essere un poeta, deve scrivere; se il pittore ama la pittura, dovrebbe dipingere… Tutto questo fa parte di quella dimensione che sta alla vetta della piramide dei nostri bisogni: l’auto-realizzazione.”
Se capiamo questo principio, capiremo anche quanto segue: se una persona ci ama, sentirà il bisogno di renderci felici, di promuovere i nostri punti di forza, di offrirci stimoli nella vita con cui contribuire anche alla crescita della stessa relazione di coppia.
Ora bene, se la persona che abbiamo accanto non ci prende in considerazione e dà per scontato che saremo sempre lì, qualsiasi cosa accada, contribuirà ad una repressione. E la repressione, è bene non dimenticarlo, è la radice dell’infelicità. Dobbiamo, quindi, imparare a scegliere la giusta via, a mettere in pratica un impegno autentico e leale nei confronti di noi stessi per ricordarci che amare significa prendersi cura. Che l’amore è dedizione, apprezzamento e attenzione quotidiana verso il legame affettivo.
Source: lamenteemeravigliosa.it