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Netflix e tutti i dati relativi al primo trimestre 2017

Netflix, la piattaforma di video-streaming guida da Reed Hastings, ha diffuso i dati relativi al primo trimestre 2017. Utili e margini crescono, anche se le cifre vanno tarate. Buone le performance del fatturato e le previsioni sulla crescita degli utenti. La società non sembra affatto interessata allo sport in diretta.

La trimestrale in 10 punti

  • Fatturato. Il fatturato è in aumento: 2,64 miliardi di dollari, in crescita del 35% anno su anno e sostanzialmente in linea con le attese dei marcati. Che dopo una picchiata nelle contrattazioni after hours, hanno premiato il titolo (quotato al Nasdaq) con un rimbalzo nell’ordine del 3%.
  • Utili. Nel primo trimestre 2017, Netflix ha prodotto un utile di 178 milioni di dollari. Il dato supera le attese e rappresenta un balzo rispetto al trimestre precedente (67 milioni di dollari) e allo stesso periodo del 2016 (28 milioni). Si tratta però di un salto che non riflette ancora i fondamentali di Netflix, che infatti preferisce non esaltare questa voce di bilancio. L’utile è, infatti, ancora soggetto alla forte spese di marketing. Tanto che la stessa società afferma che “i maggiori indicatori del nostro progresso sono il numero di sottoscrizioni, il fatturato e i margini negli Stati Uniti” (dove il mercato è più maturo). Nel prossimo trimestre, infatti, si prevede una normalizzazione: 66 milioni di dollari.
  • Margini. Il margine operativo è pari al 9,7%. Ma, anche per questo dato, vale la stessa ratio degli utili: si tratta (almeno per il 2017) di un’eccezione. Tanto che Netflix prevede un margine del 4,4% nel secondo trimestre, per puntare al 7% alla fine dell’anno.

  • House of Cards. Ma perché utili e margini sono (in questo caso) indicatori non del tutto attendibili? In gran parte, si deve allo spostamento della quinta stagione di House of Cards (una delle serie di maggior successo di Netflix) dal primo al secondo trimestre. Senza i costi di pubblicità e marketing richiesti dal lancio, utili e margini sono cresciuti. Anche se lo slittamento ha sortito una frenata delle nuove sottoscrizioni.
  • Marketing. Per far capire quanto sia forte l’impegno promozionale di Netflix (soprattutto sul mercato internazionale) e quanto incida sul bilancio, basta dire che la piattaforma spenderà nel 2017 “più di un miliardo di dollari” in marketing e pubblicità.
  • Utenti. I nuovi iscritti sono stati 1,42 milioni negli Stati Uniti (contro 1,59 milioni attesi) e 3,53 milioni a livello internazionale (contro i 3,9 milioni attesi). Obiettivi mancati, passati però in secondo piano: i mercati hanno apprezzato le previsioni per il prossimo trimestre: 600 mila utenti negli States (contro stime di 420.500) e 2,6 milioni a livello globale (contro 2,1 milioni). In tutto 3,2 milioni di nuovi abbonati nel secondo trimestre, che consentiranno di superare quota 100. L’effetto House of Cards, che ha pesato sulle sottoscrizioni del primo trimestre, sosterrà il prossimo periodo (raddoppiando i nuovi abbonati del Q2 2016). Allargando il dato al primo semestre, la società prevede 8,15 milioni di nuove sottoscrizioni, in calo rispetto agli 8,42 milioni del 2016.
  • Espansione internazionale. Guardando a un anno fa, nel primo trimestre i nuovi abbonati fuori dagli Stati Uniti sono diminuiti del 22%. E, come appena visto, anche il dato semestrale complessivo è in calo. Ma si tratta di numeri da prendere con cautela: nel gennaio 2016, infatti, Netflix aprì in 130 Paesi. La frenata dell’incremento degli utenti anno su anno, quindi, è fisiologica. E non smentisce la crescita internazionale, confermata da un fatturato in crescita (per la prima volta supera il miliardo di dollari) e dal fatto che, nel prossimo trimestre, gli abbonati fuori dagli Stati Uniti (50,49 milioni) saranno a un passo dal pareggio con il mercato domestico (51,45 milioni). Tradotto: il business èancora molto centrato negli Stati Uniti (con il 58% del fatturato da streaming a stelle e strisce) ma è pronto alla maturazione anche altrove.

  • Sandler. La società approfitta della trimestrale per annunciare un nuovo accordo con Adam Sandler. L’attore è stato uno dei primi a firmare in esclusiva per distribuire con Netflix. E ha siglato un contratto per altri quattro film. I numeri hanno dato ragione al sodalizio. Dall’11 dicembre 2015 (data di lancio di The Ridiculous 6, prima pellicola di Sandler distribuita da Netflix) gli utenti hanno guardato i film dell’attore per “più di mezzo miliardo di ore”.
  • Niente sport live. Netflix si definisce “ampiamente complementare” con le televisioni a pagamento mentre si defila dalla concorrenza con Amazon, che di recente ha acquistato i diritti per le partite della Nfl. La trasmissione di eventi sportivi live, scrive Netflix, “non pensiamo rappresentino per noi una strategia intelligente. Possiamo guadagnare di più spendendo i soldi necessari per ottenere i diritti in film e programmi tv”.
  • Due nuove lingue. Ad aprile, Netflix ha aggiunto rumeno ed ebraico tra le lingue nelle quali sono disponibili i suoi contenuti. A oggi, la piattaforma supporta 24 lingue.

 

 

Source: www.agi.it

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