Mulan è il titolo di un lungometraggio Disney del 1998, ispirato alla leggenda cinese di Hua Mulan. Ha riscontrato un successo notevole e con il tempo è diventato un classico tra i film d’animazione.
Fa Mulan è l’unica figlia di Fa Zhou, un anziano guerriero cagionevole di salute. La ragazza deve essere esaminata dalla mezzana per onorare la sua famiglia nell’unico modo in cui una donna può farlo nella società cinese del tempo: sposare un uomo di buona famiglia.
I valori della famiglia e del ruolo della donna come padrona di casa sono molti importanti e Mulan si sente molto sotto pressione. Sa di non essere preparata, ha altre aspirazioni, altri desideri. L’incontro si rivela un disastro e la ragazza si sente in colpa per aver disonorato la famiglia e non aver trovato il suo posto nella società.
Nel frattempo, l’esercito cinese ha intrapreso una guerra contro gli unni, dunque alla chiamata dell’imperatore ogni famiglia deve contribuire a difendere il paese con un esponente di sesso maschile. Il padre di Mulan è l’unico uomo della famiglia e per evitare che venga arruolato e muoia in battaglia, la figlia si traveste da uomo, scappa di casa ed entra a far parte dell’esercito.
I valori della famiglia tradizionale e della società patriarcale (che vede l’uomo come l’eroe e la donna messa in secondo piano a occuparsi della casa) sono ormai ben radicati, ma Mulan non sembra riconoscerli come propri.
Per l’incontro con la mezzana le giovani donne si fanno belle nella speranza di trovare marito. Mulan, invece, si prepara all’ultimo momento, si annota dei suggerimenti per ricordare cosa deve dire, non sa bene come comportarsi. Mulan sa di dover onorare la sua famiglia e desidera farlo, ma, dopo aver fallito l’esame con la mezzana, riflette su quali dovrebbero essere i suoi veri obblighi.
Decide di infrangere le regole, di andare oltre gli schemi e di arruolarsi nell’esercito al posto del padre e non lo fa solo per salvargli la vita, lo fa anche per se stessa. Mulan deve trovare il suo posto nella società e vuole dimostrare di poter essere utile per qualcosa che vada oltre essere una sposa esemplare.
Il travestimento da uomo di Mulan ha un significato simbolico. È un dettaglio facilmente trascurabile, da intendere come la semplice transizione della ragazza, il suo cambiamento e l’inizio della sua avventura. Non è così: i capelli e la spada racchiudono una connotazione simbolica.
Nella mitologia e nei romanzi cavallereschi, la spada è sempre legata all’onore. È parte dell’uomo, rappresenta le vittorie, la crescita personale e l’onore in battaglia. Tutti i cavalieri hanno una spada ed è con essa che vincono le battaglie.
La spada che usa Mulan appartiene a suo padre, è la spada con cui ha reso onore alla famiglia Fa. Mulan se ne appropria e la usa per tagliarsi i capelli. Anche i capelli hanno un significato simbolico legato all’onore: pensiamo a Sansone, che dai capelli trae la sua forza e il suo onore. I capelli lunghi, poi, vengono associati alla femminilità.
Ne Il Poema del mio Cid la barba dell’eroe è un riflesso del suo onore, più battaglie vince, più la barba è folta e lunga. In Mulan l’imperatore ha una folta barba bianca, simbolo di grande saggezza e onore che lo contraddistinguono da tutti gli altri personaggi.
Mulan ha fallito, ha disonorato la sua famiglia, dunque decide di tagliarsi i capelli usando la lama che un tempo rappresentava l’onore di suo padre. Quando ritorna dalla guerra, dopo aver salvato la Cina, Mulan riconsegna al padre la spada e i doni dell’imperatore, restituendo, così, l’onore alla sua famiglia.
Il ruolo della donna nella società descritta dal film è del tutto secondario. Mulan è un personaggio femminile atipico e mai visto prima nella filmografia Disney: è una ribelle, una donna che sfida le regole e che ci dimostra che una donna può fare qualsiasi cosa voglia e che nessun uomo vale di più.
Quando l’imperatore chiede l’aiuto del suo popolo, chiede solo il contributo degli uomini di ogni famiglia. Il padre di Mulan, pur essendo anziano e senza forze, non può essere sostituito, ancor meno da una donna. Mulan lo considera ingiusto, lei è giovane e in buona salute ed è convinta di poter servire il suo paese meglio del padre, il quale probabilmente non riuscirebbe a sopravvivere a causa delle sue condizioni di salute.
Mulan deve misurare le parole e comportarsi come un uomo per passare inosservata. In una scena i soldati cantano una canzone sulle donne; tutti le vogliono “candide come fiori di loto”, “che sappiano cucinare”, ecc. Mulan, invece, fa appello all’intelligenza e all’astuzia, canta di una donna con cui si possa parlare, cosa che suscita il rifiuto degli altri compagni perché non sono qualità che si aspettano di trovare in una donna.
Per Mulan le cose non sono facili all’inizio. Con il tempo, riesce a superarsi e a guadagnarsi il rispetto e il riconoscimento degli altri soldati. Una volta superati i primi ostacoli, i soldati scoprono che è una donna e alcuni non la accettano, anche se Mulan li ha salvati dimostrando di essere un’abile guerriera.
Sono molte le occasioni che dimostrano quanto sia difficile essere donna in un mondo di uomini, dove molti non ascoltano più o addirittura dicono a una donna di mordersi la lingua in presenza di un uomo o di non valere nulla proprio perché sono donne. Nonostante le avversità, Mulan si rivela una vera e propria eroina e, rompendo gli schemi e gli stereotipi, salverà il suo paese dimostrando di non essere da meno ai suoi concittadini di sesso maschile.
Vediamo il cambiamento di Mulan: la giovane e sprovveduta ragazza dell’inizio lascia il posto a una donna forte e coraggiosa, proprio come può esserlo qualsiasi uomo.
Femminista è chiunque riconosca l’uguaglianza e la piena umanità nelle donne e negli uomini.
Gloria Steinem
Probabilmente Mulan non è consapevole della gravità della guerra fino a quando non giunge a un accampamento dove non restano superstiti. Lì trova una bambola, una bambola che simboleggia la parte femminile e infantile di lei e che decide di abbandonare all’accampamento ormai deserto. Per Mulan, il ritrovamento della bambola è in realtà un incontro intimo con se stessa, con il suo vero Io, che segna la fine dell’innocenza e il passaggio alla maturità.
Mulan non è una principessa e si fa a malapena accenno alla sua bellezza. È ben lontana dal prototipo di principessa in stile Disney. È il ritratto di una donna come tante, con le sue aspirazioni, le sue ambizioni, con tanta voglia di superarsi e di dimostrare di non essere inferiore agli uomini.
“Una donna senza uomo è come un pesce senza bicicletta.”
Gloria Steinem
Source: lamenteemeravigliosa.it
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