Nella periferia milanese, all’interno della Casa dell’accoglienza Enzo Janacci, di viale Ortles 68/70 a Milano, l’associazione MiRaggio apre una piccola officina di biciclette, dove non solo vengono riparate bici, ma viene anche insegnato a ripararle e viene offerto un “usato sicuro”.
Tutto inizia a partire del marzo 2014, quando l’Associazione MiRaggio, nata nel 2006, ha organizzato, all’interno della Casa dell’accoglienza Jannacci, un’esposizione di telai di bicicletta dei più famosi artigiani italiani. Terminata la mostra, i telaisti hanno donato a MiRaggio i lavori, poi proposti in un’asta benefica per finanziare l’avvio dell’officina, che è divenuta realtà quando il Comune di Milano ha concesso uno spazio proprio all’interno della Casa, un piccolo magazzino dotato di luce, acqua e riscaldamento, con accesso autonomo da via Calabiana.
Chiunque può portare lì la propria bicicletta e farla riparare. Chiunque può donare una rottame, una bicicletta abbandonata, che tornerà a nuova vita nell’officina di Casa Jannacci.
La realizzazione della ciclofficina è tutta interna ad un processo di trasformazione della Casa dell’Accoglienza dal tradizionale modello di “dormitorio pubblico” ad un Centro Polifunzionale per la popolazione adulta, offrendo ad ogni persona ospitata un progetto personalizzato di supporto al recupero di una piena autonomia individuale, sociale e lavorativa. Nella officina, infatti, si realizzano anche corsi di formazione per gli ospiti del dormitorio, per giovani inviati dai servizi sociali, per comunità di accoglienza e soggetti fragili in generale.
Grazie ai corsi, qualche ospite, oltre a lavorare nella ciclofficina stessa, è riuscito ad ottenere delle borse lavoro presso altre ciclofficine o negozi di biciclette ed ad intraprendere un vero percorso di formazione professionale.
L’intenzione di Giovanni Torrani e Annibale Osti, rispettivamente presidente e tesoriere dell’associazione MiRaggio, è quella di far crescere questo progetto in un’attività imprenditoriale. Si recuperano bici abbandonate e le si rimettono a nuovo, pronte per essere vendute a prezzi contenuti, si fanno riparazioni, si fa formazione. “La domanda di biciclette usate a basso costo è continua” sostengono i due animatori del progetto. Sta qui un altro valore aggiunto dell’iniziativa: a Milano è sempre più diffusa la pratica di rivolgersi presso centri di acquisto di biciclette a prezzi modici, ma di provenienza sicuramente illecita. L’obiettivo è combattere questa pratica illegale facendo diventare la ciclofficina della Casa dell’Accoglienza il punto di riferimento cittadino per l’acquisto di bici usate e garantite, sia da un punto di vista meccanico che legale.
Source: lanuovaecologia.it