Anche chi normalmente non può permettersi di spendere grosse cifre per mangiare nei “templi” dei grandi Chef, ora potrà assaporare questa esperienza gastronomica senza sforare il proprio budget.
Il funzionamento è molto semplice: si va sul sito Michelin Days, ci si registra, si sceglie il ristorante nel quale si vuole andare, si prenota e il gioco è fatto. Oltre ad avere accesso ad importanti sconti, avrete il privilegio di poter gustare dei menù dedicati ai clienti di questo servizio, che possono basarsi sull’utilizzo di un ingrediente in particolare, sulla cucina del territorio o su molto altro ancora. Gli chef saranno sicuramente in grado di stupirvi.
La location dà il meglio di se in estate, con un bellissimo giardino che vi farà quasi dimenticare di essere a Milano, ma anche durante le altre stagioni non rimarrete certo delusi, soprattutto grazie alla presenza di una grande vetrata lungo tutta la sala principale che vi farà godere della vista “sul verde”.
Abbiamo prenotato per una cena infrasettimanale, ad attenderci un menù basato sulla tradizione e sui sapori della cucina milanese, con qualche piccola rivisitazione qua e là.
In apertura un calice di benvenuto con amuse bouche composta da una mousse di Parmigiano, riso venere soffiato e verdure croccanti. Un inizio perfetto, con consistenze differenti che invogliano il palato a continuare.
Cinque portate con ricette conosciute, sapori amichevoli, comprensibili da qualunque palato e non a caso molto apprezzabili anche da chi solo grazie a questa iniziativa si approccia per le prime volte al mondo dell’alta cucina.
Il percorso inizia con un cotechino adagiato su una purea di patate speziate e accompagnato da mostarda di pere, ovviamente fatta da loro. Nonostante l’idea generale di pesantezza che può dare pronunciare la parola “cotechino”, questo piatto si è presentato saporito e al contempo delicato. Buonissima la mostarda, perfetta in abbinamento con la carne e non eccessivamente pungente.
Prosegue con il classico risotto alla milanese, molto buono, al dente al punto giusto. Cremoso e con un sapore di zafferano molto intenso senza però risultare eccessivo.
Anche la portata successiva, il secondo, è uno dei piatti che per eccellenza rappresentano questo territorio: l’ossobuco. Qui viene presentato in maniera più elegante del solito, senza osso, ma affiancato da un cilindro di daikon scavato all’interno e farcito con una crema di midollo.
Porzioni abbondanti e sapori che sanno di comfort food, ci accompagnano al pre-dessert: un cubo di gorgonzola accompagnato da sfoglia e mela.
Infine il dolce che rappresenta una delle tradizioni milanesi poco conosciute, dimenticata da molti. Si tratta della barbajada, che tradizionalmente è una bevanda che nasce a Milano alla fine dell’800, a base di caffè e cioccolato, e che si gustava in accompagnamento ai dolci.
In questo menù è stata proposta per accompagnare una torta molto profumata alle banane insieme ad un gelato fior di latte.
Un menù che rappresenta una proposta completa con un prezzo accessibile, aperto ad un pubblico più ampio di quello che solitamente frequenta questo genere di locali. Una buona opportunità per fare delle vere e proprie esperienze degustative.
Noi siamo rimasti sodisfatti dalla comodità e dalla qualità del servizio, per non parlare dell’ottimo rapporto con il prezzo. Provatelo anche voi.
Source: www.ifood.it