L’altra metà del mondo: storia e scienza
Anche se nei paesi occidentali la donna non ha avuto accesso all’istruzione se non prima della metà del XX secolo e in alcuni paesi ancora oggi non ha diritto all’educazione, grandi donne hanno fatto importanti scoperte scientifiche e hanno cambiato il mondo con il loro contributo. Una delle più famose è sicuramente Marie Curie, vincitrice di due premi Nobel, uno in fisica insieme al marito Pierre Curie e ad Antoine Henri Becquerel, e quello più noto in chimica nel 1911 per la scoperta del radio e del polonio.
Sapevate che Madame Curie non è l’unica donna della sua famiglia ad aver vinto un premio Nobel? Probabilmente no. Sua figlia, Irène Joliot-Curie lo vinse nel 1935 insieme al marito per le loro scoperte sulla radioattività, dopo aver proseguito gli studi della madre.
E non finisce qui. Gerty Theresa Cori, Maria Goeppert-Mayer, Dorothy Crowfoot Hodgkin o Rosalyn Sussman Yalow, tra le tante, hanno vinto questo prestigioso premio per la fisica o per la medicina, anche se non vengono mai nominate nei libri di storia o di scienze. Le donne vengono sistematicamente ignorate se ottengono successo in campi che normalmente vengono associati al genere maschile.
Le donne devono lavorare il doppio per farsi notare la metà e il femminismo cambia questa dinamica perché fa appello al principio di uguaglianza e di parità di diritti tra uomini e donne.
E per quanto riguarda la storia? Tutti conosciamo Cleopatra, ma più che per le strategie belliche o di gestione dell’impero, per le sue relazioni e i suoi trucchi di bellezza. Questo agli uomini non accade, è difficile immaginare di giudicare un uomo per questi motivi.
Moltissime donne hanno avuto un ruolo importante nella storia, eppure vengono appena citate nei libri di testo. Ada Lovelace è nota per aver posto le basi del computazionalismo, Ellen Swallow Richards è considerata la madre dell’ingegneria ambientale, Sarah Mather ha inventato il periscopio, l’architetto Emily Warren Roebling ha coordinato i lavori per la realizzazione del ponte di Brooklyn, Beulah Louise Henry è stata una delle inventrici più prolifiche della scienza che non ha nulla da invidiare a Leonardo da Vinci. Potremmo fare ancora tanti altri nomi di donne coraggiose e intelligenti che non tutti conoscono.
La metà del mondo che ci circonda
Questo non accade, però, vero? Al giorno d’oggi molti continuano a porsi questa domanda. Probabilmente la risposta è che c’è ancora molta strada da fare per ottenere l’uguaglianza. Chiedete alle donne che conoscete e avrete la vostra risposta.
Vogliamo che si alzi l’altra metà del mondo, la nonna che racconta ai nipoti perché non ha potuto studiare. Una spiegazione frequente: sua madre andava a lavorare nei campi e lei, essendo la figlia maggiore doveva badare ai fratelli che in futuro avrebbero mantenuto la famiglia.
Vogliamo che l’altra metà del mondo si alzi, la mamma che racconta di come durante il fascismo le donne avessero esclusivamente il ruolo di madri e casalinghe, mentre agli uomini era concesso l’accesso all’istruzione e alla scienza. Ecco perché con il tempo questi ultimi si distinguevano dalle donne perché percepivano uno stipendio più alto.
Vogliamo che si alzi l’altra metà del mondo, la figlia che non riesce a fare carriera perché decide di essere madre. Perché non può fare ore extra e assentarsi troppo dal lavoro. Gli uomini ricoprono il loro ruolo di genitori, ma non lo esercitano nell’ambiente lavorativo. Raramente vanno agli incontri con gli insegnanti, se ne occupano le madri. Le donne lavorano il doppio, a casa e fuori, ma guadagnano di meno.
Vogliamo che si alzi l’altra metà del mondo e che cerchi l’uguaglianza. Vogliamo che le donne trovino il loro posto nel mondo, perché se nei libri viene dedicato loro qualche capitolo, sarà più facile che i bambini in futuro abbiano un riferimento femminile nella scienza, nella storia e nella vita. Non limitiamoci a ricordare e festeggiare le donne un solo giorno all’anno, ascoltiamole sempre, perché raramente le abbiamo ascoltate davvero.