Il Piano lupi, già rinviato il 2 febbraio, subisce adesso un altro stop, soprattutto perché non è stata ancora fissata la data dell’incontro, annunciato ieri, tra il ministro dell’Ambiente Galletti e i presidenti delle Regioni.
Un incontro in cui si dovrà parlare di una misura in particolare, quella che riguarda l’abbattimento controllato dei lupi fino al 5% degli esemplari presenti sul territorio e che ha fatto scatenare l’ira di associazioni animaliste e ambientali, ma anche di tantissimi privati cittadini che hanno firmato la petizione lanciata dal Wwf #soslupo.
C’è chi ipotizza che il rinvio di oggi sia stato deciso in vista di questo incontro, in cui speriamo di ci sia un riesame della questione.
Una prima volta, il voto era stato rinviato a causa delle proteste contro gli abbattimenti e il no secco di alcune Regioni. Delle 22 misure in cui si parla di recinti elettrificati, rimborsi agli allevatori, lotta agli incontri tra cani e lupi, è sicuramente l’abbattimento ad aver causato più scalpore tra chi pensava che la questione lupi fosse chiusa da tempo, grazie alla protezione di cui gode la specie da oltre 46 anni.
Ricordiamo che sono undici le Regioni che hanno già ribadito il loro no, ma il ministro Galletti ad oggi sembra guardare dritto per la sua strada.
“Sta diventando la sagra della bufala. Leggo cose inenarrabili, tipo che si sarebbe aperta la caccia ai lupi, qualcuno ha parlato addirittura di eutanasia dei cani nei canili. Il piano non ha che fare con nessuno di questi temi non c’è nessuna riapertura della caccia. Anzi, questo è un Piano di tutela”, spiega Galletti.
E continua:
“Siamo in condizioni drammatiche. Se non ci sono regole e non ci sono azioni da parte delle Regioni, la situazione diventa sì di una sostanziale apertura della caccia ai lupi dando spazio ad “assassini” di questi animali”, chiosa.
In questo momento è importantissimo non abbassare la guerra e continuare a tenere accesa l’attenzione contro la sconsiderata misura che vorrebbe l’abbattimento dei lupi. Cosa puoi fare?
Partecipare a tutte le iniziative messe in campo dalle associazioni animaliste e ambientaliste, firmare la petizione #soslupo che vuole stralciare il punto in questione.
E ancora Lav, Lega nazionale del cane, Enpa, Lac e Lipu hanno lanciato l’hashtag #cacciaunNO per chiedere al governo e alle regioni di non approvare il piano.
SE NON L’HAI ANCORA FATTO, FIRMA LA PETIZIONE! CLICCA QUI
DominellaTrunfio
Source: greenme.it
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