E’ netto Ulrik Svensson, il direttore finanziario della compagnia aerea tedesca secondo quanto riporta Reuters. “Non ho commenti su Alitalia, ma non stiamo per comprarla”, ha detto Svensson. Non e’ interessata a comprare nessun asset Alitalia anche la compagnia low cost Norwegian Airlines, come riferisce invece il ceo Bjoern Kjos. Svensson ha risposto a una domanda degli analisti dopo la diffusione dei dati del primo trimestre. Il ceo della Malaysia Airlines ha invece detto a Reuters ieri che sarebbe interessato al leasing di aerei di lungo raggio di Alitalia.
Non è da escludere, invece, un intervento delle Fs per il salvataggio dell’Alitalia. A quanto risulta ad askanews, l’operazione potrebbe compiersi anche se il gruppo ferroviario si dichiara non interessato “al momento”. Fonti qualificate invitano infatti a riflettere sull’accento temporale dell’operazione che al momento non sarebbe possibile ma che con diverse condizioni e presupposti potrebbe invece concretizzarsi in un’ottica di creazione di un grande gruppo di mobilità intermodale capace di offrire soluzioni di viaggio combinate tra autobus, treno e aereo.
Insomma, annunci e smentite.
Intanto, secondo fonti accreditate, tra il personale dell’Alitalia sta circolando una lettera per la raccolta delle firme al fine di riaprire il confronto con l’azienda e arrivare a un accordo, in quanto, “in tanti si sono pentiti di aver votato no”. Dal fronte governativo si continua a ribadire che “la soluzione per Alitalia non e’ nazionalizzare, la soluzione e’ di mercato”, ha detto il ministro della Coesione Territoriale. “E’ una vicenda difficile e il Governo e’ impegnato a trovare soluzioni – ha aggiunto Claudio De Vincenti – serve un piano industriale credibile che riapra una prospettiva per la compagnia. Alitalia puo’ avere prospettive di mercato e noi le cerchiamo”. Secondo il ministro “per il Sud e’ importante non perdere le rotte di Alitalia che sono state fondamentali per lo sviluppo turistico, ma anche economico e industriale”, ricordando che “la crisi viene da lontano e gli investitori privati che hanno gestito in questi anni non ce l’hanno fatta”.
Il ceo di Intesa Sanpaolo si è detto “molto dispiaciuto dell’esito del referendum perche’ gli investitori sia italiani che internazionali sono stati un unicum che non solo hanno fatto investimenti finanziari ma hanno investito sulla crescita infrastrutturale”. “Ethiad era disponibile a investire cifre significative per la crescita industriale ed e’ molto grave che questo sia stato vanificato dall’esito del referendum – ha chiosato Messina -. Mi dispiace molto per la condizione sociale che si determina, 20000 famiglie con l’indotto sono un problema sociale. Sono molto dispiaciuto e colpito da questo”. “Dall’altro lato- ha osservato- la condizione dell’azienda era di oggettiva difficolta’ economica e le perdite del 2015 2016 non consentivano la continuita’ aziendale, non c’era alternativa a un piano”. L’esposizione attuale di Intesa Sp per Alitalia e’ di 185 mln euro oltre a 74 milioni fair value di derivati. La banca ha accantonato nel 2016 100 milioni di euro.
Source: www.ilfogliettone.it