di IRIS ANDREONI
Se la volpe non arriva all’uva, dirà che non è buona, diceva Esopo. Una tecnica che ricorda un po’ quella utilizzata dalla Lega per giustificare la Legge di Semplificazione 2018, recentemente approvata durante il Consiglio Regionale Lombardo. Con questa Legge è stato esteso il permesso di caccia alla volpe da soli cinquantacinque giorni a tutto l’anno. Inoltre, è stato abbassato a 17 anni il limite di età per ottenere l’abilitazione venatoria. Motivazione: la volpe non è “buona”.
Questo animale è stato infatti considerato dannoso per l’agricoltura e per l’uomo, al pari del cinghiale. “Ma non è assolutamente la stessa cosa” ha affermato il consigliere regionale Niccolò Carretta. “I problemi che portano i cinghiali in molti territori della Lombardia sono ormai noti e hanno bisogno di interventi specifici e puntuali. Ci chiediamo, però, come si possa arrivare a paragonare la naturale presenza della volpe sui nostri territori all’emergenza cinghiali”.
Non sono servite le sue pressioni in Consiglio Regionale, ma nemmeno le manifestazioni dell’Associazione animalisti ai piedi del grattacielo Pirelli, sede del Consiglio. Il vicepresidente dell’Associazione Riccardo Manca ha sottolineato che “le vittime della caccia dal 1 settembre al 9 novembre ammontano già a 9 morti e 24 feriti. La caccia è solamente un massacro legalizzato, che continua ad essere autorizzato unicamente in ragione di sporchi interessi economici”. Provocazione che non intimidisce Fabio Rolfi, assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, che considera la caccia un’attività fondamentale per l’ecosistema lombardo. Ma quel prezioso ecosistema – continua Manca – sta risentendo di gravi perdite di fauna selvatica a causa dei cambiamenti climatici, e la caccia alla volpe sicuramente non migliorerà la situazione.
Il tutto è poi aggravato dal coinvolgimento in questa attività di ragazzi sempre più giovani. “Invece di pensare ai veri problemi dei giovani, come la disoccupazione e la vergognosa Trenord, si avviano i minorenni all’uso di armi”, ha dichiarato ancora Niccolò Carretta, dopo che i suoi emendamenti per ripristinare il limite di giornate di caccia e per salvare le volpi sono stati bocciati.
Source: lanuovaecologia.it