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L’Ohio punta sul carbone

Mentre il mondo (a fatica) cerca di convertirsi all’energia rinnovabile, l’Ohio fa marcia indietro e riscopre il carbone. Con numeri da capogiro: ogni 35 minuti vengono riempite le chiatte da 1.700 tonnellate in viaggio verso le centrali elettriche. E “l’anno prossimo, secondo i dati ufficiali del governo, il carbone tornerà ad essere la prima fonte di alimentazione delle centrali elettriche americane, il 38% della corrente la produrremo noi, contro il 36% del gas naturale “, ha anticipato a Federico Rampini di Repubblica Ed Spiker, manager di Westmoreland Resources.

Un risultato dell’era Trump

È un’inversione di tendenza che sarebbe stata impossibile sotto l’Amministrazione Obama, che in omaggio agli accordi di Parigi fece di tutto per penalizzare le energie fossili. Ma Donald Trump sconfessa la lotta al cambiamento climatico e accelera la deregulation energetica. Proprio in queste ore, applicando gli ordini del presidente, l’Environmental Protection Agency smantella i limiti alle emissioni carboniche delle centrali elettriche, previste dal Clean Power Plan, il provvedimento del 2015 di Barack Obama sul contrasto ai cambiamenti climatici, mai entrato però effettivamente in vigore.

“Un anno fa – ricorda Spiker – Hillary da queste parti venne a dire che le miniere andavano chiuse, che il futuro è delle energie rinnovabili. Molti dei miei collaboratori e dipendenti, che avevano votato sempre democratico, a quel punto hanno scelto Trump”. Voti decisivi, in questi “swing State” del Midwest che sono passati dalla casella democratica a quella repubblicana. Proprio qui si è giocata su minuscole frazioni percentuali l’elezione dell’8 novembre scorso. E Trump oggi restituisce il favore. “Le leggi di Obama – spiega Spiker – ci stavano facendo parecchio male, la svolta di Trump è ottima per noi”.

“Sogno un pianeta pulito”

A 61 anni, con alle spalle una formazione in Scienze politiche, spiega Federico Rampini, Spiker non è un “trumpiano” a oltranza. La sua difesa del capitalismo a carbone è moderata.

“Voi ambientalisti – dice – ci considerate persone malvagie, ma l’industria del carbone oggi deve rispettare standard di sicurezza molto severi, e le ex-miniere esaurite le riconvertiamo all’agricoltura. Certo questo presidente a volte ci fa inorridire e anch’io sogno per i miei nipoti un pianeta senza inquinamento, senza energie fossili. Solo che non è realistico immaginare di arrivarci subito. Carbone e gas naturale allo stato attuale delle conoscenze tecnologiche sono le uniche fonti disponibili alle tre di notte, quando il sole non c’è. O in un lungo inverno gelido senza vento, quando le pale eoliche si fermano. Del resto continuiamo a esportare carbone in paesi ambientalisti come la Germania e l’Olanda. Ne esportiamo in Cina e in India, che pure hanno firmato gli accordi di Parigi “.

Source: www.agi.it

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