Sappiamo che le cellule del corpo umano richiedono energia e questa viene ricavata dagli zuccheri presenti nel cibo che assumiamo. Non fanno eccezione neppure le cellule tumorali, anche queste infatti necessitano di zuccheri per poter crescere. Quello che le distingue però dalle cellule sane è il fatto che la loro assunzione di glucosio è di molto superiore a quella delle cellule non degenerate così come il tasso di fermentazione del glucosio in acido lattico.
Questo è conosciuto come effetto Warburg (dal nome del medico premio Nobel tedesco che l’ha scoperto ad inizio ‘900) e si ipotizza abbia a che fare con il rapido tasso di crescita del cancro anche se non è ancora chiaro se si tratta di un sintomo o di una causa della comparsa di questa malattia.
Un team di ricerca belga-olandese della Katholieke Universiteit Leuven e del VIB-VUB Center for Structural Biology di Bruxelles, ha studiato l’argomento per nove anni individuando il meccanismo grazie al quale le cellule tumorali metabolizzano lo zucchero. Per arrivare a questo risultato sono state utilizzate delle cellule di lievito che hanno un gene “Ras” che “programma” la sintesi delle omonime proteine che si trovano comunemente anche nelle cellule tumorali.
Si è visto così che nelle cellule di lievito con grande afflusso di glucosio, le proteine Ras si attivano troppo e di conseguenza le cellule poi crescono a ritmo accelerato. In sostanza quello che avviene al cancro se vi è grande presenza di zucchero è che, in questo modo, può diventare più aggressivo e difficile da trattare.
Johan Thevelein, autore principale dello studio pubblicato su Nature Communications, in proposito ha dichiarato:
“Abbiamo osservato che nel lievito il degrado dello zucchero è collegato all’attivazione delle proteine Ras tramite il fruttosio 1,6-biofosfato intermedio, che stimola la moltiplicazione di entrambi: lievito e cellule tumorali (…) La nostra ricerca rivela come il consumo di zucchero iperattivo delle cellule cancerose porta ad un circolo vizioso di continua stimolazione dello sviluppo del cancro e la crescita. Quindi è in grado di spiegare la correlazione tra la forza dell’effetto Warburg e l’aggressività del tumore”.
Si tratta di “una svolta” come l’hanno definita i ricercatori ma si è ancora lontani dal riuscire ad arginare l’avanzata del cancro grazie alla comprensione di questo meccanismo. Potrebbe essere questa la chiave per “affamare” le cellule tumorali, il problema è però come riuscirci senza creare problemi anche a quelle sane.
I risultati ottenuti da questa ricerca sono indubbiamente importanti e saranno una base fondamentale per futuri studi sull’argomento. Potrebbero avere anche implicazioni riguardo alla creazione di diete ad hoc per i malati di cancro.
Source: greenme.it
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