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Lo Spirito Fiero E Combattivo Di Uma Thurman

La ricordiamo tutti nei panni della fiera e magnetica Beatrix Kiddo di Kill Bill – forse il suo personaggio più famoso, ad oggi; ma la prima volta che l’ho vista sul grande schermo era la cattiva di Batman con la passione per la botanica, la sensuale e spietata Poison Ivy.

Nella sua lunga carriera, Uma Thurman è stata l’attrice versatile di film cult, action movie, commedie e film indipendenti; ha interpretato ruoli iconici come la sua Mia Wallace in Pulp Fiction, è stata la musa ispiratrice (e co-sceneggiatrice del primo episodio) del celebre Kill Bill e ha regalato performance intense e memorabili come quella in Nymphomaniac di Lars von Trier. Ma non è una guerriera solo sul grande schermo.

Nata a Boston il 29 aprile del 1970, Uma Karuna Thurman è la figlia dello studioso di buddhismo tibetano Robert Alexander Farrar Thurman e della modella di Vogue, Nena von Schlebrügge – a cui somiglia tantissimo.

Uma cresce assieme ai fratelli Dechen, Ganden e Mipam a Boston ed è una ragazzina introversa e fantasiosa che all’età di quindici anni, grazie a una recita scolastica, capisce che la sua strada è la recitazione: vuole diventare un’attrice e nel giro di poco tempo abbandona la scuola, determinata a cominciare la sua carriera nello show-biz. I primi lavori sono come modella – è sulla copertina di Glamour nel 1985 e di Vogue nel 1986 – e il tanto atteso debutto sul grande schermo arriva nel 1987 con il film Laura, che però, passa inosservato. Il successo arriva l’anno dopo, grazie a tre pellicole in cui è co-protagonista: è nella commedia La grande promessa al fianco di Robert Downey Jr., recita il ruolo di Venere ne Le avventure del Barone di Munchausen e partecipa all’incredibile cast de Le relazioni pericoloseal fianco di John Malkovich, Glenn Close, Michelle Pfeiffer e Keanu Reeves.

Con la parte di Cécile de Volanges de Le relazioni pericolose, Uma convince pubblico e critica, e si guadagna l’interesse della stampa, che comincia a seguire la carriera in ascesa della giovane, tanto quanto la sua vita sentimentale (sul set del film Stato di grazia incontra l’attore Gary Oldman che sposa nel 1990 e da cui si separa due anni dopo). All’inizio degli anni ’90, è la Lady Marian in Robin Hood – La leggenda e la protagonista di Cowgirl – Il nuovo sesso, per Gus Van Sant; interpreta prevalentemente ruoli drammatici ma è con il ruolo di Mia Wallace in Pulp fiction, la pellicola di Quentin Tarantino del 1994, che Uma diventa un’icona degli anni ’90.

Isabella Rossellini, Meg Ryan, Daryl Hannah, Joan Cusack e Michelle Pfeiffer sono in lizza per il ruolo, ma quando Tarantino vede la giovane Uma Thurman, non ha dubbi, e sceglie lei. Il personaggio di Mia Wallace le permette di essere nominata al premio Oscar e ai Golden Globe come miglior attrice non protagonista, e segna l’inizio di un sodalizio artistico con Quentin Tarantino, che porterà all’ideazione dei due capitoli di Kill Bill e del ruolo di Beatrix Kiddo. Due donne originalissime, esagerate e fuori dagli schemi, che contribuiscono a ridefinire i ruoli femminili sul grande schermo.

Uma riesce ad alternare ruoli drammatici a caratteri più eccentrici: tra i due film di Tarantino, impersona la Poison Ivy di Batman – un ruolo in cui viene definita come un mix tra Mea West e Jessica Rabbit – è un agente degli Avengers, e compare al fianco del futuro marito Ethan Hawke nella pellicola di fantascienza Gattaca – La porta dell’universo. 

Negli anni 2000, dopo aver partecipato a film indipendenti e aver dato alla luce il secondo figlio, Levon, nel 2002 (la prima figlia Maya nasce nel 1998), nel 2003 si separa dal marito e conosce una nuova notorietà internazionale grazie al successo dei due capitoli di Kill BillCon i film successivi, darà una svolta alla sua carriera prediligendo – per un certo periodo – i ruoli di protagonista in commedie come Prime e My Super Ex-Girlfriend, dimostrando di essere capace di diversificarsi. Ma delle sue ultime interpretazioni ha colpito sicuramente quella in Nymphomaniac del 2013, di Lars von Trier, dove interpreta la moglie del signor H, uno degli amanti della protagonista. Un’interpretazione intensa nel discusso film del regista danese, che  ha confermato Uma come interprete sensibile e poliedrica.

Donne forti, ribelli, eccentriche e fragili, donne che cercano un cambiamento; donne che trasudano bellezza perché sono carismatiche, femminili, sensibili. Il trasformismo di Uma ha dato vita a personaggi iconiciche hanno lasciato un segno. E in tempi recenti, lei stessa ha deciso di fare la differenza e parlare contro il produttore Harvey Weinstein, che ha accusato in una lunga intervista lasciata al New York Times. Dopo aver dichiarato di voler aspettare il momento giusto per parlare nella maniera migliore – e non in preda alla rabbia – ha preso un tempo per raccontare delle aggressioni subite dal produttore.

Il mio complicato stato d’animo nei confronti di Harvey è legato al dolore che provo per le donne che sono state aggredite dopo di me.

Lo spirito fiero e combattivo di Beatrix Kiddo, ha lasciato una traccia non solo sul grande schermo.

Source: freedamedia.it

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