di LUCA CIRESE (da Ecopolis)
Gli automobilisti sono i più esposti allo smog: sembra impossibile, ma sono questi i risultati che emergono da un articolo scientifico uscito a febbraio scorso sulla rivista decennale di scienze ambientali, “Environment International”.
Confrontando i dati dei più recenti studi, i ricercatori hanno analizzato i diversi livelli di esposizione all’inquinamento da smog a seconda della modalità di spostamento in molti centri abitati europei.
Nell’elenco sono presenti grandi e piccole città dell’Europa occidentale, dall’Olanda al Belgio, passando per Londra, Barcellona e Dublino. È la prima volta, riporta l’articolo, che si prova ad andare oltre ad analisi puramente qualitative, per riuscire a dare, anche in vista dei necessari interventi pubblici, uno sguardo quantitativo del rapporto tra esposizione all’inquinamento e modalità di spostamento. Il risultato dello studio è chiaro. I pedoni sono i soggetti meno esposti agli agenti inquinanti più studiati: è un fatto ancora più significativo, dato che, riporta lo studio, il loro spostarsi su strada li sottopone ancora di più allo smog. Seguono, più o meno alla pari, ciclisti e utenti dei mezzi pubblici. Al primo posto troviamo dunque gli automobilisti.
Rispetto al PM2,5, biciclette, auto e autobus sono esposte il 30, 40 e 50% in più dei pedoni. La più grande differenza rimane quella tra automobilisti e pedoni: in proporzione i guidatori sono esposti quasi tre volte di più al nerofumo e al monossido di carbonio. Anche rispetto all’uso della bici, gli automobilisti rimangono sempre in testa: in media sono più esposti del 20% al PM2,5, del 70% al nerofumo e del 90% al monossido di carbonio.
Il motivo?
Piccoli ambienti, riporta lo studio, hanno una concentrazione di inquinanti che è superiore fino a oltre quattro volte i luoghi circostanti. A dimostrazione c’è anche un altro dato dello studio: l’esposizione allo smog di chi utilizza i mezzi pubblici e dei pedoni non è significativamente diversa. L’abitacolo dell’auto invece è piccolo e non a tenuta stagna: il ricircolo dell’aria o l’apertura di portiere e finestrini sono sufficienti perché le particelle inquinanti entrino e saturino l’ambiente. Il traffico delle città obbliga inoltre i guidatori a rimanere per molto tempo vicini alla fonte di inquinamento anche percorrendo brevi distanze.
Se si pensa ai livelli di inquinamento delle città italiane è questa una notizia davvero significativa: potrebbe essere tra le motivazioni che spingono a cambiare il nostro stile di vita. Padova, da questo punto di vista, è tra le peggiori città d’Italia: gennaio è stato il mese più inquinato degli ultimi cinque anni, con ventidue giorni di superamento dei limiti di 50 mg al m3 di polveri sottili.
Proprio per chiedere al Comune e alla Regione di attivarsi seriamente per ridurre l’inquinamento, Legambiente Padova si troverà domani 3 febbraio, alle ore 15,45, davanti alla scuola primaria Alessandro Volta, in via Sant’Osvaldo. Obiettivo: un flash mob per coinvolgere i cittadini e attivarli su questo tema. È ora di dare insieme aria a questa città.
Source: lanuovaecologia.it