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L’impegno e Il Coraggio delle Book Ladies

Siamo agli inizi degli anni ’30 e, a causa della Grande Depressione, lo stato del Kentucky si trova in condizioni di grande povertà – poco cibo, mancanza di istruzione e opportunità di lavoro. Le comunità di montagna sono difficilmente raggiungibili (se non a piedi o a cavallo) e non ci sono telefoni, radio o giornali che possano aprire ai loro abitanti una finestra sul mondo.

Nel 1933 il presidente degli Stati Uniti, Franklin Delano Roosevelt promuove il New Deal Relief Program e la WPA, ovvero la Works Progress Administration (diventata poi la Work Projects Administration), per aiutare gli Stati Uniti a risollevarsi dalla Grande Depressione. Molte delle opportunità lavorative che si vengono a creare, però, sono rivolte agli uomini, e alle donne rimane bene poco. Così, Elizabeth Fullerton, una donna che lavora ad alcuni progetti della WPA, propone di riutilizzare l’idea del Pack Horse Library, ovvero il trasporto di libri a cavallo, un’iniziativa creata in Pennsylvania nel 1913 da May F. Stafford. Quel primo progetto, inaugurato agli inizi del ‘900, si conclude per mancanza di fondi, ma riprende vita grazie all’intervento di Elizabeth, che vuole così aumentare i posti lavoro e promuovere l’alfabetizzazione nelle zone più povere del paese.

Come? Facendo recapitare i libri dalle book woman o book ladies, donne coraggiose che in sella al loro cavallo (o mulo) percorrono chilometri per portare i libri alle biblioteche pubbliche e alle scuole delle isolate comunità di montagna. Prima di questo progetto erano state inventate le traveling libreries, ovvero piccoli gruppi di libri che venivano concessi per un periodo di tempo limitato, da una biblioteca più grande ai club, alle associazioni e alle librerie più piccole: questa iniziativa era stata promossa dalla Kentucky Federation of Women’s Clubs nel 1896, ma non aveva risolto il problema delle zone più remote dello stato, dove le piccole biblioteche pubbliche erano poche e difficili da raggiungere. La soluzione arriva dunque con l’impegno e la forza d’animo delle “donne dei libri“.

Certo, la vita di una book woman non era facilissima: prevedeva un salario basso, una sveglia all’alba e un percorso spesso lungo e difficile da attraversare a causa del maltempo. E, se le condizioni non lo permettevano, bisognava scendere da cavallo e continuare a piedi. Ma il loro è un lavoro preziosissimo: non solo portano storie e notizie sul mondo in luoghi isolati, ma si fermano anche a leggere ad alta voce i testi, per chi non ancora non è in grado di farlo – alcune delle donne coinvolte sono proprio le giovani madri appartenenti alle comunità che andavano sostenere. Con il loro aiuto, dunque, si è promossa l’alfabetizzazione delle zone più remote del Kentucky.

I materiali sono tutti frutto di donazioni. Alcune librerie, infatti, scrivono annunci sui giornali locali, per chiedere ai propri concittadini di offrire i loro libri vecchi e le riviste. E vengono composti anche album con ritagli di articoli selezionati su temi specifici – come ricette, lavori artigianali, o storie per bambini (i libri per l’infanzia erano infatti tra i più richiesti). E grazie al successo dell’iniziativa, la notizia del del servizio delle book ladies si diffonde in tutto il paese, con il risultato che persone da tutti gli stati cominciano a inviare libri per sostenere il progetto.

Alla fine del 1939 ci sono sono 274 book ladies (in tutto sono state circa 1000) che servono 29 province. L’iniziativa dura fino al 1943 ma viene reintrodotta nella stessa area 10 anni dopo nella forma del bookmobile, un furgone-libreria che porta libri nelle zone in cui ce n’è più bisogno.

Ed è probabile che fra i tanti manuali, ricettari, romanzi, sia stata riportata in qualche ritaglio di giornale anche la storia di queste donne incredibili, che trasportavano libri a cavallo, per le impervie zone di montagna del Kentucky.

Source: freedamedia.it

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