24 ore su 24 di informazioni. Onnipresenza dei media. Schiacciati da montagne di parole che tutti contribuiamo ad aumentare attraverso i telefonini che squillano costantemente, attraverso i continui messaggi e mail ad ogni ora. È come se tutti stessimo per affogare in un oceano di parole.
Tutto questo ci ha portato a pensare che sia giusto parlare di continuo.
Non è così!
Comportandoci in questo modo si soffoca il silenzio che altro non è che il nostro spazio creativo. La comunicazione non verbale che appartiene ai gesti e alla dimensione affettiva.
Attraverso le parole abbiamo portato tutto alla dimensione razionale rischiando di distruggere l’istinto. Ma soprattutto, la parola usata troppo e troppo male viene svilita, a discapito del grande potere di trasformazione che contiene.
Dovremmo impegnarci tutti a levare il superfluo e a far emergere l’essenziale.
Se lasciassimo parlare l’istinto ci direbbe di tacere.
Maura Luperto
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