Le parole dell’ulcera.
– “Merito di più”.
– “Sempre Bocconi amari”.
– “Mi hai dato un dolore che mi brucia”.
– “ Nessuno mi capisce”.
– “ Questa proprio non la mando giù”.
– “ Ha sbagliato lui, deve fare lui la prima mossa”.
Le parole di chi soffre di stomaco parlano di nausea, di sentirsi bruciare dentro, di bocconi amari. A volte queste perone sono soggetti che hanno una grande sete di successo, quelle disposte a qualsiasi cosa per far carriera. Altre volte invece sono individui “affamati” di affetto e bisognosi di cure e attenzioni, oltre al bisogno continuo di conferme. Vivono un eterno conflitto tra dipendenza e bisogno di autonomia. Parlano facendo riferimento al cibo e manifestano atteggiamenti infantili che rimandano alla fase orale, in quella in cui accudire e nutrire sono sinonimi.
La medicina psicosomatica suggerisce di accogliere il lato fragile, azione necessaria a ritrovare la propria forza. Imparare a chiedere senza aspettare che gli altri facciano la prima mossa è la chiave per stare meglio.
Maura Luperto