Le parole della vertigine.
– “Mi sento una pallina da ping pong”.
– “Tiro dritto per la mia strada”.
– “Mi manca la terra sotto i piedi”.
– “Adesso glielo dico… anzi domani”.
Sono espressioni di personalità ambivalenti: da una parte si tende a pensare in modo statico e a mantenere il controllo, dall’altra si è attratti dal lasciarsi andare, ma si ha il terrore delle conseguenze. A volte ci si sforza di razionalizzare il problema: allora si appare decisi e sicuri di sè. Altre volte ci si lascia travolgere dalla paura: in questo caso si evidenzia un linguaggio caratterizzato da pause e interrogativi, si percepisce l’indecisione ed è corredato da metafore che suggeriscono l’idea del l’instabilità. La grande paura è di schiodarsi dal proprio corpo e di conseguenza perdere l’equilibrio conquistato a caro prezzo.
La medicina psicosomatica suggerisce di cominciare a cogliere l’idea che tutto è in continuo movimento e che per evolvere è necessario introdurre poco alla volta nella propria vita qualche forma di cambiamento.
Maura Luperto