Una delle cose più rappresentative della Londra turistica, insieme alla faccia della Regina stampata su una tazza, le cabine telefoniche rosse e la ruota panoramica è decisamente il cambio della guardia. Anche chi a Londra non ci è mai stato l’ha visto almeno una volta da qualche parte: Buckingham Palace, il suono di una fanfara, la marcia delle guardie e, finalmente, il cambio. Si tratta di un rituale così saldo nell’immaginario collettivo che è come se ne avessimo un’immagine stampata in testa da sempre. E com’è fatta questa immagine? È maschile. Non ce lo siamo neanche mai chiesti, in realtà, di che genere fosse, perché non ci è neanche mai stata offerta un’alternativa: il battaglione di fanteria leggera delle guardie della regina non dispone di soldatesse. Le prime verranno infatti ammesse nel 2018.
Eppure, da ieri si parla della prima donna della storia al comando del cambio della guardia a Buckingham Palace: com’è possibile e chi è questa donna? Si chiama Megan Couto, ha 24 anni e fa parte del secondo battaglione di fanteria leggera canadese della Principessa Patricia. Piccola digressione: il battaglione in questione si chiama così perché prende il nome dalla principessa Patricia di Connaught, figlia di un governatore del Canada e nipote della regina Vittoria. Fino al prossimo 3 luglio, infatti, i soldati canadesi serviranno la regina Elisabetta in occasione del 150° anniversario della nascita del Canada. Il capitano Megan Couto ha raccontato al Telegraph di aver appreso che sarebbe stata la prima donna a partecipare alla cerimonia da quando esiste (cioè 180 anni) poco prima dell’evento, e quando le è stato fatto notare che avrebbe fatto la storia ha commentato: “Essere al comando delle guardie della regina è un onore, come lo sarebbe per qualsiasi altro mio compagno” e ha aggiunto “sto facendo il mio dovere, eppure al tempo stesso so che sto compiendo un’impresa unica, che è un’occasione speciale e sono onorata di avere questa opportunità.”
In generale l’esercito inglese è un ambiente prevalentemente maschile e le donne che ne fanno parte hanno dovuto spesso combattere contro una serie di pregiudizi esercitati tanto dai loro compagni quanto dal mondo esterno. Se infatti da una parte venivano tenute a distanza dalla prima linea, perché considerate più deboli, fragili e meno adeguate a combattere, dall’altra, in quanto soldatesse, venivano considerate meno femminili. Per questo motivo, negli ultimi anni, l’esercito inglese ha lanciato diverse iniziative volte a dimostrare che essere soldatesse significa semplicemente svolgere un lavoro come un altro.
Nel 2014 invece l’allora Ministro per la Difesa, Michael Fallon, aveva sostenuto la necessità di abbattere la barriera tra le donne e la prima linea perché: “le donne sanno combattere come gli uomini. Penso che la selezione si debba fare sulla base delle abilità e non sulla base del genere.” Da allora è stato avviato un processo di maggiore integrazione delle donne nell’esercito inglese, fermo restando che sono ancora una grande minoranza: il 10% contro il 90% degli uomini. A settembre dello scorso anno, invece, Chloe Allen, soldatessa transessuale britannica di 24 anni, arruolata dalle Guardie Scozzesi, è diventata la prima donna autorizzata a combattere in prima linea.
Source: freedamedia.it
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