CATANIA (ITALPRESS) – La Sicilia ha compiuto passi avanti, seppur non ancora sufficienti, verso la transizione ecologica puntando sull’energia rinnovabile, con particolare attenzione all’eolico offshore. Di questo si è parlato a Catania nel corso della seconda edizione di “La Sicilia verso il green”. L’assessore regionale all’Energia, Roberto Di Mauro, ha tracciato un bilancio positivo e dichiarato che la Sicilia ha già raggiunto l’obiettivo fissato per il 2030 dal Ministero dell’Ambiente, autorizzando impianti per 10,4 GW di energia verde.
“Abbiamo fatto i compiti a casa” ha evidenziato tramite metafora Di Mauro, aggiungendo però che il cammino green della regione è ancora lungo: “Il sogno del 100% di rinnovabili in rete è lontano”. La Sicilia si trova al centro di un piano strategico per l’energia verde, dove il settore dell’eolico offshore gioca già oggi e potenzialmente nei prossimi 50 anni un ruolo fondamentale di sviluppo. Calogero Burgio, Direttore Generale del Dipartimento Energia, ha illustrato il piano per sviluppare impianti eolici galleggianti (offshore), possibile sfruttando le condizioni del territorio isolano, a partire proprio dal mare e il vento, per produrre energia.
“Stiamo investendo oltre tre miliardi di euro per potenziare la rete di trasmissione in alta tensione”, ha detto Burgio, sottolineando che l’obiettivo è aumentare la capacità di energia rinnovabile dell’isola a 10,1 GW entro il 2032. La Sicilia potrebbe diventare un punto di riferimento nel Mediterraneo per l’eolico offshore con il progetto Med Wind, che si svilupperà a largo di Marsala, realizzando il parco eolico galleggiante potenzialmente più grande del Mediterraneo. Avrà una capacità di 2,8 GW, sarà in grado di soddisfare il fabbisogno di 3,4 milioni di famiglie.
“Med Wind è un’opportunità unica per la politica industriale della regione”, ha spiegato da Catania Anna Arianna Buonfanti, ricercatrice SRM di Intesa San Paolo, “con impatti rilevanti in termini di politica industriale e benefici economici e sociali per il territorio”.
Con queste prospettive la Sicilia si confermerebbe uno snodo strategico per la transizione energetica in Italia. L’assessore regionale all’Energia Roberto Di Mauro ha ricordato che l’isola è già al centro del mercato energetico nazionale, con il porto di Augusta che da solo movimenta circa il 25% delle rinfuse liquide italiane. Secondo Di Mauro, però, è importantw evitare che il peso della transizione ricada interamente sulla Sicilia. “Non vorrei che altre regioni rallentassero, costringendoci a autorizzare ulteriori impianti eolici o fotovoltaici, con un impatto eccessivo sul nostro territorio”, ha avvertito, sottolineando il bisogno di un equilibrio tra le esigenze produttive e la tutela ambientale.
Un altro tema emerso durante la seconda edizione di “La Sicilia verso il green” è la gestione delle risorse idriche. Quasi in controtendenza, ma estremamente concreta, è la visione del presidente Sidra Fabio Fatuzzo, secondo cui la Sicilia ha perso la sua connotazione “green”.
“La Sicilia non è più ‘green’. Non lo dico io, ma lo dimostrano i fatti. E’ necessario un approccio diverso – ha detto Fatuzzo intervenendo sulla questione delle acque reflue. “Le acque depurate non devono più andare a rifiuto, ma devono essere affinate e utilizzate per l’agricoltura, l’industria e usi civici come fontane e autolavaggi. Non possiamo più fare i conti con l’acqua potabile come se fosse una risorsa infinita. Con la mia nuova delega (di Commissario Nazionale ndr), mi occuperò proprio del riuso delle acque reflue per far sì che questa preziosa risorsa venga destinata agli usi giusti”.
– Foto xo5/Italpress –
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