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La serie tv su L’amica geniale ha un regista

Se anche voi, come me, pensavate che il 2016 fosse l’anno di Elena Ferrante, forse è arrivato il momento di ricredervi: il meglio deve ancora arrivare. Sicuramente l’anno scorso Elena Ferrante ha occupato gran parte della nostra attenzione, non a caso Time l’ha inserita tra le 100 persone più influenti al mondo, definendo la sua storia “una storia di assenza”. Del resto, quando scrivi best seller dal 1992 e scegli di mantenere l’anonimato, capita che ciclicamente qualcuno cerchi di scoprire chi sei.

Breve digressione, per chi ancora non lo sapesse: Elena Ferrante è lo pseudonimo di uno/a degli/delle autore/autrici (un po’ faticoso questo passaggio) più famose al mondo. Ha iniziato a scrivere nel 1992, ottenendo da subito premi e riconoscimenti, ma si può dire che l’apice del successo l’abbia raggiunto a partire dal 2011, quando è uscito L’amica geniale, primo volume di un ciclo composto da altri tre libri, rispettivamente intitolati Storia di un nuovo cognomeStoria di chi fugge e chi resta Storia della bambina perduta. La saga racconta la vita di due amiche, Lenù e Lila, nate nello stesso quartiere popolare di Napoli, ed è stata apprezzata anche a livello internazionale: negli Stati Uniti e nel Regno Unito se ne è parlato molto bene.
I libri sono stati tutti pubblicati dalla casa editrice romana E/O, che fin dall’inizio si è occupata di tutelare l’anonimato di Elena Ferrante, gestendone il rapporto con la stampa e con i lettori. Nonostante ciò, ormai da anni, circolano numerose ipotesi sulla sua identità. In particolare, lo scorso anno, a distanza di pochi mesi l’una dall’altra, sono state pubblicate due inchieste giornalistiche, svolte con l’intento di svelare chi fosse davvero Elena Ferrante. La prima, è stata quella del filologo Marco Santagata, pubblicata dalla Lettura del Corriere della Sera. Dopo aver analizzato una serie di dettagli, Santagata giunge alla conclusione che Elena Ferrante possa essere una sola persona: Marcella Marmo, docente di Storia contemporanea all’Università di Napoli Federico II. Marcella Marmo ha ovviamente smentito questa ricostruzione.
La seconda inchiesta invece è stata scritta dal giornalista Claudio Gatti e pubblicata dall’inserto domenicale del Sole 24 Ore. In questo caso si afferma invece un’ipotesi di vecchia data, e cioè che Elena Ferrante possa essere Anita Raja, traduttrice che ha spesso lavorato con la E/O.
Se il 2016 ci ha dato l’impressione di essere l’anno di Elena Ferrante, però, non è solo per le inchieste sulla sua identità, ma è anche perché si è deciso proprio lo scorso anno di trarre da L’amica geniale una serie tv. La notizia era arrivata a febbraio e sapevamo che il progetto si sarebbe chiamato The Neapolitan Novels, che sarebbe stato composto da quattro stagioni di otto puntate l’una e che sarebbe stato realizzato tramite un copruduzione Wildside-Fandango. Da oggi invece sappiamo qualcosa in più: sappiamo che la serie verrà diretta da Saverio Costanzo, regista che ha già lavorato a diversi adattamenti cinematografici di romanzi, come La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano. Sappiamo che insieme a lui stanno lavorando alla sceneggiatura lo scrittore Francesco Piccolo, Laura Paolucci, abile sceneggiatrice, e la stessa Elena Ferrante, che no, non ha deciso di svelare al mondo la sua identità, ma collaborerà via mail. Sappiamo anche che in questi giorni, in alcune scuole di Napoli, sono iniziati i casting per trovare gli attori che reciteranno nella prima parte della serie, quella dedicata all’infanzia delle protagoniste. Infine sappiamo che la serie verrà trasmessa a partire dall’autunno del prossimo, cioè del 2018. E va bene, manca ancora un po’ di tempo, ma con le cose belle funziona sempre così.

Source: freedamedia.it

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