Niente più segnali d’allarme e contenuti correlati: Facebook intende contrastare la diffusione di false notizie e bufale semplicemente rendendole più piccole, così da togliere loro importanza prima di tutto sul piano dell’impatto grafico che hanno sugli utenti.
La novità è stata presentata venerdì scorso dal direttore del dipartimento News Feed integrity Michael McNally e dalla data scientist Lauren Bose, durante la conferenza Fighting Abuse @Scale di San Francisco.
Facebook si sta preparando a ingaggiare la lotta alle fake news con un approccio completamente diverso da quello adottato finora. Se infatti segnalare quelli che si ritengono essere contenuti non affidabili non ha funzionato – anzi, è risultato in maggiori condivisioni da parte degli utenti – d’ora in poi la strategia sarà l’indifferenza.
Come riportato da TechCrunch, le notizie considerate meno affidabili o provenienti da fonti incerte avranno molto meno spazio sulle timeline rispetto a quelle ritenute attendibili. Titoli più piccoli, nessuna anteprima dell’immagine: l’obiettivo – o la speranza – è che le bufale si notino meno, lasciando spazio alle informazioni attendibili.
A prendere la gran parte delle decisioni sarà l’intelligenza artificiale del social network, che analizza i contenuti caricati e cerca indizi che facciano pensare a una falsa informazione. Individuate le notizie sospette, l’Ai le mette in cima alla lista dei contenuti che dovranno essere controllati da fact-checkers indipendenti. L’azienda ha anche fatto sapere che impedirà alle pagine che diffondono bufale di monetizzare il traffico, in modo da scoraggiare l’abuso del sistema pubblicitario del social network.
Un’altra novità che sarà introdotta e che potrebbe portare a una svolta nel contrasto alla disinformazione riguarda l’analisi da parte dell’Ai delle immagini. Se infatti finora è stato relativamente semplice identificare le fake news veicolate da articoli e blog, poco o nulla è stato fatto per meme e video, che spesso sono i principali veicoli di falsa informazione.
Il machine learning – la capacità dell’Intelligenza artificiale di apprendere da sola – potrebbe in futuro determinare un cambio di marcia nell’identificazione delle bufale contenute in immagini e video apparentemente innocui, come si sta cercando di verificare in una sperimentazione già in corso in Francia, secondo quanto riportato da Cnet.
Tuttavia, ogni tentativo di Facebook di contrastare la disinformazione fino a oggi si è basato principalmente su modifiche dell’algoritmo e del modo in cui questo gerarchizza i post.
Una proposta completamente diversa è quella arrivata dalla Web Foundation del padre di Internet, Sir Tim Berners-Lee, che in un report sul funzionamento di Facebook, chiede di consentire agli utenti di poter visualizzare i post nella propria timeline in ordine cronologico.
Nelle considerazioni della fondazione, l’idea che una timeline non influenzata dall’effetto dell’algoritmo possa consentire uno sguardo più omogeneo alle varie fonti di informazione, eliminando alla radice il rischio di cadere nella censura dei contenuti.
Source: www.agi.it
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