Una donna californiana, host di Airbnb, è stata condannata a pagare 5000 dollari di multa per aver cancellato la prenotazione a una ragazza “perché asiatica”. La vicenda risale allo scorso febbraio ma la condanna da parte di un tribunale californiano è arrivata solo giovedì. Una decisione che vede per la prima multato uno degli host della community.
Il fatto risale allo scorso 17 febbraio: Dyne Suh era in macchina con alcuni amici, guidando nella tormenta di neve per raggiungere lo chalet che aveva prenotato a Big Bear, in California, quando ricevette il messaggio sull’app di Airbnb da parte di Tami Barker. La donna voleva informarla che Dyne e i suoi amici non erano più i benvenuti perché non aveva alcuna intenzione “di affittare l’alloggio agli asiatici”. A nulla sono servite le proteste di Dyne, studentessa della facoltà di legge dell’Università Ucla. Né le rassicurazioni sul fatto che le sue origini sono sì asiatiche, ma che vive in Usa da quando dall’età di tre anni ed è a tutti gli effetti una cittadina americana. “Non possiamo permettere che gli stranieri ci dicano cosa fare”, ha scritto la host, aggiungendo: “Ecco perché abbiamo Trump” al potere.
Dyne non è rimasta a guardare e appena scossa dalla notizia, in lacrime, ha girato un video di denuncia. Proprio lì dove aveva ricevuto il messaggio, nel bel mezzo del nulla e con la neve che continuava a cadere. Poi ha pubblicato il video online e la rete non è rimasta indifferente. Il risultato? L’agenzia americana ha condannato l’host non solo a una multa da 5000 dollari (il minimo della penalità per discriminazioni prevista dalle leggi californiane è 4000 dollari), ma anche a tornare sui banchi: Tami dovrà seguire un corso universitario di studi asiatico-statunitensi. “La signora è pentita per la sua reazione ed è felice di aver risolto il diverbio con Dyne Suh”, ha fatto sapere l’avvocato della donna, Edward Lee.
Quello di Big Bear non è un caso isolato: solo qualche giorno fa un host di Amsterdam aveva letteralmente lanciato giù dalle scale una donna di colore perché non aveva rispettato l’orario concordato urlandole contro “questa non è l’Africa”. La vittima è l’artista sudafricana Zanele Muholi, che ha denunciato la vicenda documentata grazie a un video girato dalle sue amiche. L’uomo, secondo quanto riportano i media locali, è stato arrestato.
Quanto all’Italia, fanno sapere da Airbnb, non sono mai stati segnalati casi del genere. “La signora californiana è stata multata da un tribunale locale, noi non comminiamo pene, ma l’anno scorso abbiamo aggiornato i termini delle condizioni. E chi le accetta sa benissimo che in caso di discriminazione razziale viene buttato via dalla piattaforma”, spiega all’Agi Airbnb Italia. Ma non solo. “Oltre alle varie iniziative di sensibilizzazione, cerchiamo di favorire l’opzione dell’instant booking che consiste nell’approvazione immediata della richiesta solo sulla base della disponibilità. Saltando quindi una fase di selezione. Inoltre abbiamo deciso di ridurre il formato della foto a favore di altri dati, proprio per scoraggiare atteggiamenti discriminatori”.
Source: www.agi.it
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