ROMA (ITALPRESS) – Dai disturbi del sonno agli effetti sulla vita quotidiana, passando per tematiche come anedonia, stress e depressione prima di concludere con un talk show incentrato sull’informazione spesso imprecisa e confusionaria ai tempi del coronavirus. Sono stati i temi al centro della prima parte dell’ultima giornata del ’37° Congresso Nazionale SIMG – La settimana della Medicina Generalè, che ha visto il susseguirsi di professori e specialisti che hanno esposto relazioni e studi. Poi, una ‘tavola rotondà virtuale. Ed infine il confronto tra medici e giornalisti per far luce sulle strategie comunicative nell’epoca della pandemia, condotto da Daniel Della Seta.
“Ci siamo accorti solo ora della funzione cruciale dei medici di famiglia – apre Michele Mirabella -, la medicina è un’arte, permette di governare discipline scientifiche e filosofiche per il mantenimento della vita: la salute è un diritto ma anche un dovere”. “I medici di famiglia sono stati un pò maltrattati, vi dovreste ribellare perchè siete i primi nostri interlocutori – fa eco Emanuela Falcetti -. Dovreste uscire da questo congresso con un documento forte o incatenarvi a Piazza Mazzini”.
Tra i problemi affrontati c’è la cosiddetta ‘bulimià di informazioni. “La Rai ha dato vita a una task force di 150 colleghi per contrastare le fake news, ciò ci ha aiutato a limitare la confusione generata dall’affrontare una situazione completamente nuova”, spiega Piero Damosso mentre Luca Borghi pone l’accento sul web. “E’ un universo incontrollato e incontrollabile, ricalca e assorbe buona parte di ciò che viene utilizzato da altri mezzi di informazione. E’ in costante evoluzione e ha questa pecca di non saper filtrare le notizie. Occorre ripartire da alfabetizzazione sanitaria”, la sua chiosa.
(ITALPRESS).
“Ci siamo accorti solo ora della funzione cruciale dei medici di famiglia – apre Michele Mirabella -, la medicina è un’arte, permette di governare discipline scientifiche e filosofiche per il mantenimento della vita: la salute è un diritto ma anche un dovere”. “I medici di famiglia sono stati un pò maltrattati, vi dovreste ribellare perchè siete i primi nostri interlocutori – fa eco Emanuela Falcetti -. Dovreste uscire da questo congresso con un documento forte o incatenarvi a Piazza Mazzini”.
Tra i problemi affrontati c’è la cosiddetta ‘bulimià di informazioni. “La Rai ha dato vita a una task force di 150 colleghi per contrastare le fake news, ciò ci ha aiutato a limitare la confusione generata dall’affrontare una situazione completamente nuova”, spiega Piero Damosso mentre Luca Borghi pone l’accento sul web. “E’ un universo incontrollato e incontrollabile, ricalca e assorbe buona parte di ciò che viene utilizzato da altri mezzi di informazione. E’ in costante evoluzione e ha questa pecca di non saper filtrare le notizie. Occorre ripartire da alfabetizzazione sanitaria”, la sua chiosa.
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