La longevità come ricchezza, ad Alba la Healthy Ageing Week

TORINO (ITALPRESS) – Nel mondo più di un miliardo di persone ha superato i 60 anni di età, la popolazione sta invecchiando e con un ritmo più rapido che in passato. Per questo, una delle sfide dell’immediato futuro sarà trasformare gli aspetti più critici e vulnerabili della longevità in ricchezza e opportunità, per migliorare la vita degli anziani e delle comunità in cui vivono.
Sono questi alcuni degli argomenti a cui è dedicata la Healthy Ageing Week 2021, organizzata ad Alba dalla Fondazione Ferrero in collaborazione con l’Accademia di Medicina di Torino, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e il Karolinska Institutet di Stoccolma. Al centro dei lavori la quinta edizione del convegno scientifico internazionale “Invecchiamento di successo 2021: forza e vulnerabilità dell’anziano”.
“L’anziano ha una capacità residua di attività, di apprendimento, di lavoro, di creatività, che molti non conoscono – afferma Ettore Bologna, responsabile Attività mediche e socio assistenziali Fondazione Ferrero -. Valorizzare queste capacità nella persona anziana vuol dire poter dare alla società moltissimo aiuto su tante funzioni. Quello che dobbiamo ricordarci è che una persona anziana anche con deficit cognitivo iniziale, anche con patologie croniche, ha una capacità residua che può valorizzare molte sue attività. La problematica è trovare questa capacità residua che cambia da persona a persona”.
Attenzione verso gli anziani che la Fondazione Ferrero ha portato sul territorio fin dagli Anni Ottanta, offrendo a dipendenti e pensionati servizi socio-sanitari e promuovendo la cultura del benessere anche attraverso iniziative di carattere sociale, culturale e scientifico.
“Vogliamo dare un contributo di miglioramento facendo ritrovare insieme i luminari della medicina e della ricerca nello stesso contesto, qui in Fondazione, e nell’ambito di questo territorio – le parole di Bartolomeo Salomone, presidente Ferrero SpA -. Tutto questo può produrre effetti positivi che ci auguriamo riverberino su tutti noi”.
La sfida dell’immediato è ora quella di affrontare la pandemia da Covid che, soprattutto nei riguardi degli anziani, ha evidenziato lacune e mancanze. Quella degli anziani “ovviamente è sempre stata la fascia prioritaria per le attenzioni preventive, in particolare la vaccinazione ma non solo – sottolinea Giovanni di Perri, direttore Malattie infettive all’ospedale Amedeo di Savoia Torino – Si parla della possibilità di prevenire il Covid in chi non risponde al vaccino o in chi non può effettuare la vaccinazione con gli anticorpi monoclonali. Un’iniezione più o meno all’anno. Arriveranno le pillole antivirali. Potremo fare molte più cose di prima, certamente in un contesto di vigilanza che ci deve vedere ancora attenti, senza abbassare la guardia”.
(ITALPRESS).

Redazione

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