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La buona comunicazione

La buona comunicazione

 

  1. essere diretti – niente premesse, niente ripetizioni. Non definire le cose, non porre domande manipolatorie, non dare sentenze, dire solo l’essenziale. La comunicazione più è leggera, più è efficace.
  2. non cominciare con IO – evitare di parlare di se stessi in questo modo si hanno meno punti di vista da difendere.
  3. eliminare gli obiettivi – escludere dalla conversazione il valore aggiunto materiale e morale, questo toglie aggressività alle parole. L’altro ascolterà senza difendersi e proverà piacere.
  4. dare sempre un inizio e una fine ai discorsi – ogni argomento o frase è una storia diversa, si apre e si chiude.
  5. abolire la nostra storia – niente opinioni, niente schemi. Parlare come se fossimo “nessuno”. Apre alla purezza comunicativa.
  6. il silenzio dà più senso alle parole – senza il silenzio non può esistere la comunicazione, dall’ascolto del nostro silenzio si originano nuove parole.
  7. parlare al presente – esistiamo so nel qui e ora, la parola diventa consapevole.
  8. non parlarsi addosso – non si concentra la comunicazione su: sto male, sto benissimo, sono allegro, sono depresso.
  9. ascoltare senza interrompere- si comprende meglio l’interlocutore, si comprende cosa l’altro cerca di comunicare e si riesce a dare risposte più consapevoli.

Maura Luperto

Maura Luperto