Lo annunciano gli archivi in Hampshire, secondo i quali i due finti annunci di matrimonio sarebbero emersi dagli archivi della parrocchia di Steventon, un piccolo villaggio della contea, nel sud-est dell’Inghilterra, dove la Austen e’ nata ed e’ cresciuta, e le cui eroine sono spesso delle vere e proprie macchine da guerra mosse un’obiettivo comune: il matrimonio.
Lei stessa avrebbe falsificato gli atti, approfittando del fatto che il padre, il pastore George Austen, era il responsabile dei registri della parrocchia. La Austen nella vita reale non si e’ mai sposata e i suoi romanzi e le sue novelle raccontano di un’Inghilterra patriarcale, in cui la scrittrice si focalizza sull’universo femminile raccontandolo con ironia, sapienza e grande capacita’ di introspezione psicologica.
La maggior parte dei critici vede invece nelle eroine della Austen delle donne che puntano a emanciparsi, decidendo liberamente e autonomamente della propria vita’, all’interno di una societa’ fondamentalmente ostile alle donne. “Questi documenti unici – spiega Andrew Gibson, esponente di spicci del mondo politico e della cultura dello Hampshire – svelano un’altra faccia del carattere di Jane Austen”. “Jane era molto giovane quando ha scritto questi falsi annunci di matrimonio e qualcuno potrebbe sostenere che rivelano l’aspetto malizioso della sua giovinezza”.
Le eroine dei romanzi di Jane Austen, i loro affari di cuore, hanno appassionato intere generazioni di lettori, i suoi sei piu’ importanti romanzi dipingono la ‘landed gentry’, la piccola nobilta’ di campagna inglese, nell’eta’ georgiana, e sono diventati dei classici della letteratura inglese.
Source: www.corrierequotidiano.it
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