Il resoconto del primo appuntamento dedicato a Industry 4.0 e Marketing 4.0. Uno sguardo alle aziende e ai clienti che hanno già cominciato a innovare, senza paura del futuro
La quarta rivoluzione industriale è già presente e ha già cambiato il modo di fare impresa. Il mutamento è fuori e dentro le aziende ma necessita di essere governato. Non basta installare due sensori, aggiornare le infrastrutture e creare workflow digitali per dirsi pienamente all’interno della Industry 4.0. Spesso ci si dimentica che il lavoro, ancora per i prossimi anni, ruota attorno al perno dell’essere umano. Formare ed educare le persone alla trasformazione digitale è dunque il primo passo verso la normalizzazione della società su processi e metodi produttivi più intelligenti, sicuramente liquidi e, con molta probabilità, ottimizzati e convenienti.
Parafrasando uno dei termini che nel mondo IT va per la maggiore, si dovrebbe passare dalla business intelligence all’intelligence business, a un mondo in cui la strategia ha imparato a prendere strade diverse a evolversi in tempi brevi, scegliendo modalità di intervento in un tempo minore, con un rischio ridotto, pur sempre guardando al bilancio.
Siamo nell’era dell’abbondanza dei dati e delle informazioni. È un concetto difficile da comprendere per chi ha vissuto in epoche precedenti e ha passato la vita a organizzare modelli basati sulla scarsità delle informazioni. Per questo Industry 4.0 è anche un concetto con cui legare diversi ecosistemi finora slegati, che hanno bisogno di parlarsi e comunicare come mai prima d’ora, per dare senso e valore all’ambiente in cui si trovano. Pensiamo all’analisi predittiva, alla convergenza, all’automatizzazione delle operazioni; si tratta di ambiti che oggi sono totalmente diversi da quelli di una volta perché trasformati dalla tecnologia.
“Assistiamo a un aumento straordinario della velocità di adozione di nuove tecnologie, che spesso comprendiamo nelle loro piene potenzialità solo dopo averle utilizzate per un certo tempo”. Il pensiero di Salvatore Majorana, Direttore del Technology Transfer dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT) è volto a spiegare come il nostro sistema produttivo non possa permettersi di rallentare e restare a guardare: o si sale sul treno o si perde la partita.
Una considerazione accolta anche dai partecipanti alla prima tavola rotonda di WeChangeIT, Paolo Crovetti, ICT Director di Brembo, Flavio Bernocchi, Chief Information & Communication Technology di Comau, Marco Barra Caracciolo, CIO Group Italy di Enel, Emiliano Massa, Senior Director of Regional Sales South Europe di Forcepoint, Loris Dal Magro, IT Director – Area Sales & Marketing di Ideal Standard, Sergio Scornavacca, Direttore Industrial & Consumer Market di Indra, Bernardo Centrone, Managing Director Southern & Central Europe di Orange Business Services, Alessandro Galaverna, Change Management Director di Seda Group International Packaging e Francesco Pezzutto, Information Systems Director di Vimar.
Per Fabio Rizzotto, Senior Research and Consulting Director di IDC Italy: “Mediamente un individuo dispone di 24 “digital IDs”. Siamo persone fisiche ma utilizziamo sempre più interfacce e strumenti digitali. Per questo le organizzazioni si stanno trasformando per essere “rilevanti” per i propri clienti consumer e business, ma faticano ancora a vedere il dato come capitale digitale”.
Un nuovo rapporto si instaura dunque tra brand e consumatore, seppur nessuno lo abbia mai fatto notare all’uno o all’altro. Parliamo di multicanalità, di informatizzazione delle relazioni, di procedure di scelta e acquisto che prendono vie parallele, tangenti, diversificate, dove ci si aspetta di trovare sempre la risposta ai propri enigmi. Il Marketing 4.0 è figlio di una nuova visione del genere, declinata su più livelli e bisognosa di gestire tutti i punti di contatto. Lo sanno bene realtà come quelle intervenute al secondo incontro del Forum, in cui si è discusso proprio delle novità del nuovo marketing e di come costruire una strategia di impresa che prenda in considerazione i cambiamenti nei collegamenti tra gli attori. Matteo Giovanditti, CEO di Alterna, Massimo De Ferrari, Responsabile Industrial Relations & Corporate HR Shared Services del Gruppo Ansaldo Energia, Massimo Calabrese Digital Strategy Consultant COO di Guanxi, Eugenio Cecchin Presidente e Amministratore Delegato di Ideal Standard, Andrea Guanci Direttore Marketing di MSC Crociere, Marco Forneris Senior Advisor di Octo Telematics, Gabriele Obino Managing Director di Pegasystems Italy, Massimo Rosso Direttore ICT della RAI, Massimo Milanta Group Chief Information and Security Officer di UniCredit e Paola Saggese Media Director Southern Europe and CEE di Unilever hanno dato il loro contributo al dibattito, parlando di innovazione, hi-tech, algoritmi ma anche sicurezza, privacy e rispetto delle compliance.
Il forum sul business 4.0 è stata anche l’occasione pre presentare il primo We Change IT Award, consegnato da Data Manager a quelle aziende che hanno già cominciato a innovare assieme ai loro clienti. Sono quattro i riconoscimenti dati ai lavori più interessanti nei settori dei Servizi connessi ai trasporti, Servizi Finanziari, Sollevamento e Automazione, Pubblica Amministrazione.
Il premio è andato ad Altea Federation, nelle vesti della Società Partner Alterna, per il progetto di Digital Transformation, Customer Engagement e Customer Satisfaction dell’Aeroporto G. Marconi di Bologna; Indra in Italia, per la piattaforma paperless di vendita multicanale E2E di una tra le principali banche italiane; Forcepoint, per il progetto di sicurezza e protezione della rete del Comune di Milano dai potenziali attacchi via web e ad Orange Business Services per il lavoro di monitoraggio tramite sensori e connettività M2M di Manitowoc.
Source: www.datamanager.it
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