Impariamo ad amare.
Tu ti vuoi bene? A questa domanda c’è chi risponde sì quasi sempre mentendo, c’è chi risponde no e aggiunge un perché….e così si porta l’amore nel luogo delle spiegazioni.
Ma dentro di noi c’è un luogo inaccessibile in cui l’amore sgorga spontaneamente e i perché ci allontanano da quel luogo.
Non ci si può sforzare di volersi bene perché ogni amore è davvero tale solo quando si libera dall’oggetto. In realtà non si ama mai qualcuno o qualcosa (anche se sembra sia così) è un’illusione.
Non serve che ci amiamo, serve semplicemente amare, far posto all’amore che si manifesterà in modo naturale.
La vita non ci chiede di volerci bene, ma di accettare ciò che c’è dentro di noi, soprattutto quello che non ci piace.
Solo se accettiamo ciò che abbiamo dentro con tutto il brutto possiamo diventare ciò a cui siamo destinati. Accettarsi non è piacersi. Accettare ciò che c’è dentro di noi vuol dire essere se stessi.
Ci vuole coraggio per questo perché significa accogliere anche il proprio fango senza giudicare.
Accogliere i brutti pensieri, la rabbia, l’impotenza, l’invidia, le inquietudini, tutto ciò che arriva alla nostra coscienza, perché non c’è nulla che ci innalza come l’incontro con il nostro inferno.
Accettare ciò che siamo, senza giudizi, senza spiegazioni, accettare in ogni istante la presenza dei brutti pensieri, ecco cosa ci rende liberi.
Perché quando non siamo più in guerra con noi stessi, quando ci accettiamo per ciò che siamo, quello è il momento più bello della nostra vita, è in quell’istante che sgorga l’amore per noi e per gli altri, per il mondo. Accettarsi è tutta la vita: amarsi, volersi bene, stimarsi appartiene solo ai mediocri che vogliono stare nel branco, innamorati dei luoghi comuni e delle parole vuote.
Maura Luperto