Respect è forse la canzone più famosa di Aretha Franklin: l’energia con cui scandisce le lettere della parola R-E-S-P-E-C-T è impressa indelebile nella memoria di molti di noi e senz’altro è la parte più riconoscibile del brano. Ma oltre a essere una canzone di grande successo, è stata anche il simbolo di un’epoca, diventando un inno per l’empowerment femminile e i diritti civili di fine anni ’60, quando viene pubblicato da Aretha per l’Atlantic Records. La storia stessa di questa cover (la canzone è originariamente di Otis Redding) è un esempio della forza e della determinazione della nostra Queen of Soul, che con la sua visione ha completamente stravolto il destino di questo pezzo – e il suo.
Tutto ha inizio nel 1965, quando Otis Redding pubblica il brano Respect, raccontando di un uomo che esige rispetto dalla propria donna.
Il testo lo dice chiaramente:
Hey ragazza, sei più dolce del miele /E sto per darti tutti i miei soldi/Tutto quello che chiedo/è un po’ di rispetto.
Ma quando Aretha ha la possibilità di registrare la sua versione (che già da qualche tempo prova nei concerti live), mette mano al testo e lo cambia, offrendo la sua prospettiva al femminile:
Sto per darti tutti i miei soldi/E tutto quello che ti chiedo/ È di darmi ciò che mi spetta quando torni a casa.
La donna di cui si parla nel brano – indipendente, anche dal punto di vista economico – è ben lontana dallo stereotipo femminile delle canzoni del tempo. E se Otis scrive:
Do me wrong, honey, if you wanna / You can do me wrong, honey, while I’m gone
Fammi male, tesoro, se vuoi/ Puoi farmi male tesoro, quando non ci sono,
Lei risponde:
I ain’t gonna do you wrong while you’re gone / Ain’t gonna do you wrong ‘cause I don’t wanna.”
Non ti farò del male quando sei via/ Non lo farò perché non lo voglio fare.
Aretha è una giovane donna di colore che sa quello che vuole, che esige il rispetto che merita: nel testo lo chiede, ma nel modo in cui canta lo pretende. Dopo anni alla Columbia Records, stretta in uno stile musicale pop/R&B che non riesce a farla emergere nel circuito mainstream, con il passaggio all’Atlantic Records, Aretha registra “dischi che avrebbero ridato forma alla musica soul”.
Quando giunsi all’Atlantic mi fecero sedere al pianoforte e iniziarono ad arrivare i successi.
Nell’album I never loved a man the way I love you, mette la sua tecnica straordinaria al servizio della sua personalità, interpretando brani che sono in linea con il suo sentire; e Respect – la sua prima canzone a raggiungere la posizione numero uno delle classifiche – ne è l’esempio lampante. Secondo Peter Guralnick, autore del libro Sweet Soul Music: Rhythm and Blues and the Southern Dream of Freedom, è proprio l’impronta vocale che Aretha conferisce alla canzone a rendere Respect “una proclamazione di libertà, femminismo; una proclamazione di uno spirito indipendente”.
Ed è sempre di Aretha è l’idea dello spelling di respect nel bridge della canzone – che non è presente nella versione di Redding – mentre è delle sorelle/coriste della cantante, Erma e Carolyn, la risposta del coro con la frase “sock it to me”, un’espressione gergale che, come ha spiegato la stessa Aretha in un’intervista nel 1999, replica un modo di dire in voga al tempo, equivalente a “give it to me” o “let me have it”/ dammelo.
Aretha ha 25 anni quando esce il brano: è il 1967 e negli Stati Uniti i movimenti a sostegno dei diritti civili e dei diritti delle donne sono in fermento, motivo per cui, pur non avendo un obiettivo politico, la canzone ha un impatto fortissimo: il suo corpo, la sua voce, il suo stesso successo sono un fatto politico. Il Rolling Stone ha riportato le parole della poetessa e scrittrice Nikki Giovanni, per ricordare cosa ha rappresentato l’uscita del disco di Aretha:
Era un continuo sentire “Oh mio Dio, Aretha ha fatto una cover di Otis”. Non sono riuscita ad andare in un negozio di dischi abbastanza in fretta per prendere l’album. Mi ero appena laureata dal college. E tutti cominciavano a dire: “hai sentito cosa ha fatto?” Tutti stavano analizzando il significato di quell’album.
Respect incarna il sentimento di giustizia e parità richiesto da tutti coloro che sono discriminati e lo fa nella maniera diretta, irriverente e libera di una giovane donna di colore. Un’altra canzone aveva avuto, qualche anno prima, lo stesso impatto: si tratta della celeberrima A Change Is Gonna Come di Sam Cook, che Aretha re-interpreta in una splendida versione, pubblicata nello stesso album.
I never loved a man the way I love you ha un effetto dirompente grazie al potere di queste due canzoni/manifesto, che hanno segnato l’inizio di una delle carriere musicali più brillanti di sempre. Con Respect Aretha vince due Grammy, ottiene il Grammy Hall of Fame Award nel 1998 e conquista la quinta posizione nella classifica della rivista Rolling Stone delle 500 migliori canzoni di tutti i tempi. Nel 1987 la cantante è la prima donna a entrare nella Rock and Roll Hall of Fame e negli anni ’90 ritorna con una strabiliante performance della canzone, nel sequel del 1998 del celebre film dei Blues Brothers.
Aretha ha affrontato la separazione dei genitori, la morte della madre quando era ancora bambina, due gravidanze da adolescente – in un momento storico in cui essere una ragazza madre di colore, non era cosa semplice – e ha costruito la sua formidabile avventura artistica partendo dalle basi – dal rispetto; rifiutando di entrare nei canoni della musica del tempo e puntando sulle sue qualità – sul quel suo modo unico di sentire generi musicali non mainstream come il jazz, il gospel e il blues – è riuscita a emergere proprio facendo forza sulla sua personalità e dando voce non solo alla sua esperienza ma a quella di un’intera generazione. Con il suo esempio, ha dato voce alla sua epoca, aprendo la strada a numerosissimi artisti che, come lei, sfideranno l’industria musicale, forti della propria unicità.
Una questione che invece fa ancora dibattere è quella dei diritti sui passaggi radiofonici della canzone: secondo quanto riporta un’analisi del New York Times, Aretha non avrebbe guadagnato nulla dalla messa in onda di Respect, per via delle regolamentazioni relative alle royalties dei passaggi musicali in radio. Il caso eclatante che riguarda Aretha e la sua canzone più famosa è stato portato ad esempio in tantissime battaglie legali sul tema; ma se questa battaglia è ancora da vincere, si può dire che Aretha, ne ha vinte tante altre. La sua musica continua a parlarci attraverso il suo spirito e la sua voce immortale, in canzoni che sono diventate dei manifesti come Respect, Think, Sister ain’t doin’ it for themselves (in duetto con Annie Lennox) e A Rose is still a rose (in duetto con Lauryn Hill). Canzoni che parlano alle donne (e non solo) di rispetto, libertà e sicurezza in se stesse.
Quel che vuoi
Tesoro io ce l’ho
Quello di cui hai bisogno
Lo sai che ce l’ho io?
Tutto quello che chiedoE’ un pò di rispetto quando torni a casa (Solo un pò)
Hey tesoro, (solo un pò) quando torni a casa
(Solo un pò), signore, (solo un pò)Non ti tradirò quando sarai andato via
Non lo farò perchè non voglio farlo
Tutto quello che chiedo
E’ un pò di rispetto quando torni a casa (Solo un pò)
tesoro, (solo un pò) quando torni a casa (solo un pò)
Sì (solo un pò)Sto per darti tutti i miei soldi
E tutto quello che chiedo in cambio, dolcezza
E’ di darmi dei profitti
Quando torni a casa (solo un…, solo un…)
Si tesoro (solo un…, solo un…)
Quando torni a casa (solo un pò)
Sì (solo un pò)
oh i tuoi baci
Sono più dolci del miele
E indovina un pò
Anche i miei soldi lo sono
Tutto quello che voglio tu faccia per me
E’ darmi questa dolcezza quando torni a casa
Si tesoro
Dammelo (rispetto, solo un pò)
Quando torni a casa, adesso (solo un pò)Rispetto,
prova a capire cosa significa per me
Rispetto,
prenditi cura di me
(Dammelo, dammelo, dammelo, dammelo, dammelo, dammelo)
Un pò di rispetto (dammelo, dammelo, dammelo)
Tesoro (solo un pò),
un pò di rispetto (solo un po’)
Mi sono stancata (solo un po’)
di provare a continuare (solo un po’)
stai per smettere di prendermi in giro (solo un po’)
E non sto mentendo (solo un po’)
Ri ri ri rispetto
Quando torni a casa
O potresti entrare in casa (rispetto, solo un po’)
E scoprire che me ne sono andata (solo un po’)
Devo avere (solo un po’)
un pò di rispetto (solo un po’)
Source: freedamedia.it
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