La parola è pensiero che diventa suono, ma quando la nostra mente ragiona troppo, diventa complicata, labirintica, piena di passaggi obbligati. Le parole sono costrette a percorsi stancanti, che le rendono deboli e poco efficaci.
Gli ostacoli sono rappresentati dalle convinzioni, dai pregiudizi, dal bisogno di dire cose che fanno piacere agli altri, i doveri, e soprattutto dal non lasciar trapelare le emozioni, dal dimostrarsi superiori, far colpo …..
Un percorso difficilissimo, insidioso che rende difficile la vita al nostro linguaggio.
Vi ricordate il mito di Ulisse? Il suo ritorno a casa è difficile e pieno di ostacoli. Per sfuggire alle insidie ha solo se stesso. Per cui diventa NESSUNO.
Senza nome, senza passato, senza storia, senza identità. Ed è così che affronta il suo viaggio, libero da condizionamenti…..Polifemo, le sirene, Circe, Calipso ecc. possono essere superati e vinti solo se si diventa agili, mutevoli, creativi, nuovi, pronti ad ogni istante a far scaturire il meglio di sé.
Quando abbiamo difficoltà a comunicare, dobbiamo essere consapevoli che il problema è nostro.
Quindi prendendo esempio da Ulisse, “distruggiamo”il nostro nome e impariamo ad essere mutevoli. La nostra comunicazione diventerà efficace.
Maura Luperto
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