Ikea si era distinta con tweet e post ironici e assai ben fatti prima di Italia-Svezia, ma al momento dai profili social dell’azienda svedese non arriva nessuna risposta alle decine di commenti rabbiosi causati dal licenziamento di Marica Ricutti. La dipendente dello stabilimento di Ikea Corsico, nei pressi di Milano, è stata licenziata per non aver rispettato i turni di lavoro a lei assegnati. La donna, che ha raccontato il caso ai media ed è stata appoggiata dai sindacati nella sua protesta, ha spiegato come i nuovi turni di lavoro assegnati fossero incompatibili con la cura dei due figli – è separata -, in particolare per quanto riguarda il bambino disabile di cinque anni.
Ikea non risponde sul licenziamento di una madre di un disabile
Ikea, secondo Marica Ricutti, aveva raccolto la sua segnalazione sui problemi derivanti dall’orario in un primo momento, ma dopo che la dipendente non era riuscita a rispettare i turni per questioni familiari l’ha licenziata. La storia, raccontata ieri sul nostro sito, è stata ripresa da diversi organi di informazione, e da ormai molte ore numerose persone stanno postando con rabbia sui profil social commenti negativi in merito al licenziamento di Marica Ricutti. Dalle “vendette” successive all’eliminazione dell’Italia contro la Svezia, la nazione dove è stata fondata Ikea, la pagina Facebook dell’azienda è subissata di rabbiose proteste per quanto successo a Corsico.
«Licenziare una dipendente separata con due figli piccoli a carico , di cui uno disabile perché non riesce ad essere alle 7 al lavoro. Succede a Ikea di Corsico, Milano», «Bello lo spot!! forse la mamma nel video è a casa con i figli perché è stata licenziata dal lavoro…come accade ancora in qualche azienda che continua a sfruttare i dipendenti anche quando sono forzati a non accettare turni per esigenze familiari… buon Natale anche a voi», «La violenza è licenziare una mamma single con un figlio disabile perché chiede che i suoi orari di lavoro vengano rispettati. Siete uno scandalo.», « Tipo il cambiamento che avete portato nella vita di Marica Ricutti, madre sola con due figli piccoli di cui uno disabile, licenziata e buttata via come uno dei vostri mediocri arredi? Ah, beh. Meglio non cambiare, allora. #BoykottIkea». I commenti che invitano a boicottare Ikea per il licenziamento di Marica Ricutti sono tanto numerosi, quanto senza alcuna risposta.
Una direttiva aziendale che stride in modo evidente con il social managament brillante del gruppo svedese. Per ora infatti Ikea ha risposto solo su Twitter, ma a commenti relativi alla qualità del servizio.
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