Cristiani perseguitati nel mondo? No, anche atei e umanisti
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I cristiani perseguitati nel mondo? Sì, forse, ma in caso non solo loro. A suggerirlo uno studio condotto in otto Paesi, dal Sudamerica all’Asia passando per l’Africa, secondo il quale nel mirino di bigotti e repressori ci sono anche (a volte soprattutto) atei e umanisti.
Nella ricerca, pubblicata in settimana, si citano arresti e incriminazioni per blasfemia, sottrazioni di minori su base giudiziaria e violenze di altro tipo. Menzionato il caso di Mubarak Bala, figlio di uno studioso islamico e presidente della Humanist Association of Nigeria, che rischierebbe una condanna a morte per aver criticato conservatorismo e pregiudizi giustificati con la fede. In evidenza anche la vicenda di Fauzia Ilyas, fondatrice di Atheist and Agnostic Alliance Pakistan, riparata in Olanda dopo essere scampata all’arresto e aver perso comunque l’affidamento del figlio a vantaggio dell’ex marito.
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