Accordo raggiunto sull’aggiornamento del Protocollo sulle misure di sicurezza negli ambienti di lavoro. E’ terminato l’incontro tra la ministra del Lavoro Nunzia Catalfo e le parti sociali, andato avanti tutta la notte che ha cosi’ integrato il testo sottoscritto il 14 marzo in vista della fase due.
DISTANZE, MASCHERINE E SMART WORKING
Il protocollo, aggiornato oggi dalle parti sociali, ha l’obiettivo di “fornire indicazioni operative finalizzate a incrementare, negli ambienti di lavoro non sanitari, l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di COVID-19”. E’ quanto si legge nel testo siglato che individua una serie di misure in materia di informazione, ingresso in azienda, sanificazione, dispositivi di sicurezza, gestione degli spazi condivisi, smart working e organizzazione dei turni, sorveglianza sanitaria in azienda.
Ecco alcuni dei punti:
MODALITA’ DI INGRESSO IN AZIENDA – Il personale, prima dell’accesso al luogo di lavoro potra’ essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risultera’ superiore ai 37,5°, non sara’ consentito l’accesso ai luoghi di lavoro. Le persone in tale condizione – nel rispetto delle indicazioni riportate in nota – saranno momentaneamente isolate e fornite di mascherine non dovranno recarsi al Pronto Soccorso e/o nelle infermerie di sede, ma dovranno contattare nel piu’ breve tempo possibile il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni. Il datore di lavoro informa preventivamente il personale, e chi intende fare ingresso in azienda, della preclusione dell’accesso a chi, negli ultimi 14 giorni, abbia avuto contatti con soggetti risultati positivi al COVID-19 o provenga da zone a rischio secondo le indicazioni dell’OMS L’ ingresso in azienda di lavoratori gia’ risultati positivi all’infezione da COVID 19 dovra’ essere preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la “avvenuta negativizzazione” del tampone secondo le modalita’ previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza. Qualora, per prevenire l’attivazione di focolai epidemici, nelle aree maggiormente colpite dal virus, l’autorita’ sanitaria competente disponga misure aggiuntive specifiche, come ad esempio, l’esecuzione del tampone per i lavoratori, il datore di lavoro fornira’ la massima collaborazione.
PULIZIA E SANIFICAZIONE IN AZIENDA – l’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni e di svago nel caso di presenza di una persona con COVID-19 all’interno dei locali aziendali, si procede alla pulizia e sanificazione dei suddetti secondo le disposizioni della circolare n. 5443 del 22 febbraio 2020 del Ministero della Salute nonche’ alla loro ventilazione occorre garantire la pulizia a fine turno e la sanificazione periodica di tastiere, schermi touch, mouse con adeguati detergenti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi l’azienda in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute secondo le modalita’ ritenute piu’ opportune, puo’ organizzare interventi particolari/periodici di pulizia ricorrendo agli ammortizzatori sociali (anche in deroga) nelle aree geografiche a maggiore endemia o nelle aziende in cui si sono registrati casi sospetti di COVID-19, in aggiunta alle normali attivita’ di pulizia, e’ necessario prevedere, alla riapertura, una sanificazione straordinaria degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni, ai sensi della circolare 5443 del 22 febbraio 2020.
PRECAUZIONI IGIENICHE PERSONALI – e’ obbligatorio che le persone presenti in azienda adottino tutte le precauzioni igieniche, in particolare per le mani l’azienda mette a disposizione idonei mezzi detergenti per le mani.
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALI – si prevede l’adozione delle misure di igiene e dei dispositivi di protezione individuale indicati nel presente Protocollo di Regolamentazione e’ fondamentale e, vista l’attuale situazione di emergenza, e’ evidentemente legata alla disponibilita’ in commercio. qualora il lavoro imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative e’ comunque necessario l’uso delle mascherine, e altri dispositivi di protezione (guanti, occhiali, tute, cuffie, camici, ecc…) conformi alle disposizioni delle autorita’ scientifiche e sanitarie. nella declinazione delle misure del Protocollo all’interno dei luoghi di lavoro sulla base del complesso dei rischi valutati e, a partire dalla mappatura delle diverse attivita’ dell’azienda, si adotteranno i DPI idonei. E’ previsto, per tutti i lavoratori che condividono spazi comuni, l’utilizzo di una mascherina chirurgica.
GESTIONE SPAZI COMUNI – l’accesso agli spazi comuni, comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi e’ contingentato, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1 metro tra le persone che li occupano. occorre provvedere alla organizzazione degli spazi e alla sanificazione degli spogliatoi per lasciare nella disponibilita’ dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie. Occorre garantire la sanificazione periodica e la pulizia giornaliera, con appositi detergenti dei locali mensa, delle tastiere dei distributori di bevande e snack.
ORGANIZZAZIONE AZIENDALE – Le imprese potranno: disporre la chiusura di tutti i reparti diversi dalla produzione o, comunque, di quelli dei quali e’ possibile il funzionamento mediante il ricorso allo smart work, o comunque a distanza. Si puo’ procedere ad una rimoludazione dei livelli produttivi assicurare un piano di turnazione dei dipendenti dedicati alla produzione con l’obiettivo di diminuire al massimo i contatti e di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se gia’ concordate o organizzate.
Il protocollo sottolinea che “il lavoro a distanza continua ad essere favorito, ferma la necessita’ che il datore di lavoro garantisca adeguate condizioni di supporto al lavoratore e alla sua attivita’. E’ necessario il rispetto del distanziamento sociale, anche attraverso una rimodulazione degli spazi di lavoro, compatibilmente con la natura dei processi produttivi e degli spazi aziendali. Nel caso di lavoratori che non necessitano di particolari strumenti e/o attrezzature di lavoro e che possono lavorare da soli, gli stessi potrebbero, per il periodo transitorio, essere posizionati in spazi ricavati ad esempio da uffici inutilizzati, sale riunioni”. Nella gestione dell’entrata e uscita dei dipendenti “si favoriscono orari di ingresso/uscita scaglionati in modo da evitare il piu’ possibile contatti, dove e’ possibile occorre dedicare una porta di entrata e una porta di uscita da questi locali e garantire la presenza di detergenti segnalati da apposite indicazioni”.
ACCORDO CON PARTI SOCIALI PASSO AVANTI PER RIPARTIRE
“È da poco terminato il tavolo con le parti sociali per aggiornare, sulla base delle indicazioni fornite dal comitato tecnico-scientifico, il protocollo per il contrasto e il contenimento della diffusione del Coronavirus nei luoghi di lavoro sottoscritto il 14 marzo scorso su invito del Governo”. Lo spiega su facebook la ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, sottolineando che “e’ stato un confronto lungo, andato avanti per tutta la notte, che si e’ concluso in modo proficuo e positivo. Un confronto dal quale, in vista dell’avvio della “fase 2”, la tutela della salute di tutti i lavoratori, la bussola che ci ha sempre guidati, esce ulteriormente rafforzata. Questo era il nostro obiettivo iniziale e lo abbiamo nuovamente centrato. Ancora una volta, Governo e parti sociali si sono dimostrati attenti alla sicurezza dei lavoratori e, piu’ in generale, dei cittadini. Un ulteriore passo avanti per garantire alle nostre imprese di ripartire“.