Una delle preoccupazioni legate all’impiego dei robot è rappresentata dai rischi per i livelli occupazionali: se una macchina può prendere il posto di un lavoratore in carne ed ossa, prospettare una consistente riduzione della forza lavoro appare un’ipotesi indubbiamente verosimile e già anticipata da diversi studi – si ricorda quello pubblicato da Pricewaters-Coopers a luglio scorso.
Le Hawaii hanno iniziato ad affrontare concretamente la questione, con un disegno di legge che propone di introdurre il reddito di cittadinanza – ovvero l’entrata finanziaria che ciascuno, per il sol fatto di essere cittadino di uno stato, dovrebbe avere, indipendentemente dallo status occupazionale – come strumento in grado di bilanciare il sempre crescente utilizzo di robot in ambiti lavorativi.
Anche se la realtà del mercato hawaiano – principalmente incentrata sul settore turistico – non può essere equiparata a quella di altri Stati, la soluzione proposta può offrire un modello adatto ad affrontare problematiche che interesseranno nei prossimi anni anche altre realtà nazionali. Da un lato, infatti, non si rallenta l’evoluzione tecnologica, dall’altro non si privano i lavoratori di un reddito base, indispensabile per vivere.
Source: www.hdblog.it