La guerra allo spreco di cibo in Europa si avvicina al suo scontro finale. La settimana prossima le istituzioni europee dovranno arrivare ad un testo finale che imposti finalmente una politica unitaria di prevenzione dello spreco in tutta l’Unione Europea, ma le aspettative ambientaliste o anche solo quelle del cittadino medio che vede nello spreco di cibo un intollerabile oltraggio a chi non ne ha, potrebbero andare deluse.
Le cose non si mettono bene, purtroppo, in vista dei vertici dei prossimi giorni: l’avanzato documento proposto dal Parlamento Europeo, guidato dalla parlamentare italiana Simona Bonafé, sembrerebbe essere appoggiato solo da Italia e Francia. Gli altri Paesi hanno una posizione piuttosto cauta, quando non apertamente ostile al concetto. I motivi sono i più disparati: c’è chi crede sia troppo difficile definirlo e c’è chi, refrattario ad ogni imposizione europea, vorrebbe non doversi vincolare e preferisce obiettivi “indicativi”.
In Europa si spreca moltissimo cibo: ogni anno se ne vanno nel cestino circa 88 milioni di tonnellate di cibo: oltre la metà di queste derivano dallo spreco domestico. Mediamente, sprechiamo il 20% del cibo prodotto in Europa, a testa si tratta di circa 173 kg all’anno. Naturalmente non si tratta solo di cibo buttato dal nostro frigorifero. Una parte del prodotto non lascia mai i campi dov’è stato coltivato. Un’altra parte invece viene scartata perché non adatta agli standard di mercato (le mele troppo piccole o la frutta con le macchie ecc.) Un’altra grossa parte viene gettata dai supermercati perché prossima alla scadenza e non più commerciabile, anche se ancora perfettamente buona.
L’obiettivo fissato dal Parlamento Europeo è quello di dimezzare la quantità di cibo sprecato in Europa entro il 2030. Se passasse questa proposta un decisivo primo passo sarebbe marcato, tanto più decisivo in quanto diventerebbe un esempio da seguire per altri Paesi nel mondo, che su queste politiche spesso si ispirano alla normativa dell’Unione Europea.
È il momento di agire: per questo European Environmental Bureau, di cui Legambiente fa parte, ha messo online una raccolta di firme per chiedere ai governi di appoggiare la proposta del Parlamento Europeo e mettere fine allo spreco alimentare: firmare è semplice, basta cliccare sul seguente link .
Source: lanuovaecologia.it