ROMA (ITALPRESS) – “Sarebbe ipocrita negare che ci sono dei problemi. A questo punto tutti insieme dobbiamo decidere se vogliamo risolverli, o continuare a usarli per una competizione interna alla coalizione”. Così, in un’intervista a la Repubblica, il vice segretario del Pd Andrea Orlando. “Quelli che erano limiti trascurabili prima della pandemia, e del Recovery in particolare, assumono oggi una dimensione più rilevante. Un certo doping comunicativo, un certo grado di accentramento rischiano di diventare ostacoli più che strumenti. Per questo dobbiamo stabilire un metodo quanto più possibile collegiale e inclusivo”, osserva quanto all’impasse sul Recovery. “Lo dice la Costituzione che la responsabilità di coordinamento è in capo al presidente del Consiglio. In una fase così delicata in Cdm non possono arrivare norme su cui non è maturato il necessario consenso. Gli strappi bisogna prevenirli, ricucire è più difficile. Naturalmente il presupposto è anche che ci sia collaborazione da parte di tutti. Il che non mi è apparso sempre vero”.
Per Orlando “l’impressione è che questo sia il frutto di un ingolfamento: Conte prova a concentrare su di sè il vaglio di molto, forse di troppo”. Quindi “ritengo necessario individuare intorno a Conte figure di più stretto raccordo con la maggioranza”. Su dove cominciare, per Orlando “primo, occorre diminuire l’ansia comunicativa. Si comunica solo quando le cose sono consolidate”, poi “l’attività istruttoria di Palazzo Chigi deve incrociarsi di più con quella dei ministri. E poi serve maggiore solidarietà nella maggioranza”. Infine, secondo Orlando “una crisi in emergenza sanitaria e a Recovery plan non ancora definito è un’ipotesi da incubo. Ed è illusorio anche pensare che si disfa un governo e se ne fa un altro come se fosse una passeggiata”.
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