Si evince dai numeri forniti da AssoBio (associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali), sono 6,5 milioni le famiglie italiane che acquistano abitualmente biologico e 21,8 milioni quelle che lo scelgono saltuariamente. Numeri da record insomma, che confermano un trend già in crescita, nonostante il lieve arresto registrato quest’anno. Infatti dopo un triennio caratterizzato da un’impennata delle vendite del biologico a tassi annui tra il 18 e il 19%, nel 2018 il tasso si è fermato a un 10,5% di crescita. Nulla di strano o preoccupante se si considera che l’alimentare nel suo complesso aumenta soltanto del 2,8%, mentre il biologico da solo rappresenta il 3,7% della spesa food.
I motivi di questa crescita possono essere individuati in vari fattori, fra cui l’aumento del 18% delle referenze nella grande distribuzione organizzata, che ha portato a un incremento delle vendite del 15,8% nei supermercati e dell’11,7% negli ipermercati nell’ultimo anno, e la lieve diminuzione dei prezzi. Ma il motivo d’acquisto più importante per la maggioranza degli acquirenti (secondo Nielsen, 76 consumatori su 100) è quello della sicurezza. Seguono poi la qualità, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente.
Una scelta consapevole quella delle famiglie italiane che prediligono il biologico a discapito dell’agricoltura convenzionale. Infatti, ogni anno, in Italia l’agricoltura convenzionale usa 148.651.423kg di pesticidi di sintesi e 5.443.730.700kg di fertilizzanti, equivalenti a 527kg per ogni ettaro di suolo agricolo. In sintesi, per ogni chilo di prodotti non biologici che arriva sulle nostre tavole sono impiegati più di 50g fra pesticidi e fertilizzanti.
Numeri preoccupanti, che mettono in luce una grande contradizione del nostro paese. “L’Italia famosa nel mondo per il suo cibo” – spiega Roberto Pinton, segretario di AssoBio – “è anche il maggior consumatore di pesticidi per unità di superficie in Europa Occidentale.”
Secondo Roberto Zanoni, presidente di AssoBio, i rischi di una agricoltura intensiva, come buona parte di quella convenzionale, non sono da sottovalutare: “dopo settant’anni di ricorso dissennato alle sostanze chimiche di sintesi, ci troviamo con pochissima sostanza organica nei suoli e con una preoccupante presenza di residui di fitofarmaci nelle acque superficiali e in quelle delle falde profonde. A ciò si aggiunge la seria problematica dell’antibiotico-resistenza: in seguito all’impiego massiccio e indiscriminato di queste sostanze negli allevamenti.”
Fortunatamente gli italiani cominciano a scegliere consapevolmente e in Italia le aziende agricole che coltivano senza sostanze chimiche sono già 64.818, pari a circa il 14,5% della superficie agricola totale. Consumare alimenti biologici significa, tutelare la propria salute, fruire di prodotti ricchi di sostanze antiossidanti e antitumorali. Inoltre i sistemi di agricoltura biologica permettono di ripristinare la fertilità e la biodiversità del suolo e di ridurre il consumo di energia e l’inquinamento, nel rispetto e per la salute dell’ambiente.
Source: suoloesalute.it
Dozens of people have died after a passenger plane crashed with about 70 people on board in Kazakhstan, local officials…
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