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Per gli acquisti ci fidiamo più di Google che dei parenti

Meglio Google di mio cugino. Prima di comprare qualcosa, gli internauti italiani preferiscono chiedere ai motori di ricerca piuttosto che a parenti e amici. Il loro consiglio è prezioso solo per il 13,2% degli utenti. Che si compri online o nei punti vendita tradizionali, il 22,1% raccoglie informazioni su Big G; il 15,7% utilizza i comparatori di prezzi e il 14,9% consulta recensioni su forum e blog. È uno dei dati emersi dalla ricerca “Il Consumatore Digitale allo Specchio”, condotta da Netcomm e Diennea MagNews.

Quali sono le fonti preferite

Lo studio ha intervistato circa 2.000 persone per offrire un campione rappresentativo di quasi 30 milioni di italiani che navigano online. Tra loro, il 70% acquista su internet. Ma c’è un 30% che preferisce l’analogico e non ha comprato nulla via web negli ultimi sei mesi. Tutte le esperienze d’acquisto sono, comunque, complesse. Salvo poche eccezioni, anche chi preferisce il caro vecchio scaffale raccoglie informazioni online. E consultano fonti diverse a seconda dell’articolo acquistato: si preferiscono le vetrine dei negozi e i siti ufficiali dei marchi quando di comprano abbigliamento, accessori e scarpe. I motori di ricerca, i comparatori e le recensioni sono la fonte principale per scegliere l’elettronica di consumo. Per i prodotti di bellezza funzionano newsletter, cataloghi via mail, pagine ufficiali sui social network e pubblicità sui giornali. Mentre i motori di ricerca, la pubblicità online e i pareri di amici hanno la precedenza quando si parla di salute e benessere.

Perché un utente su tre non compra online

Ma perché c’è ancora quel 30% di incalliti analogici che navigano ma non comprano mai via internet? Il motivo principale, afferma la ricerca, è l’impossibilità di vedere e toccare quello che si sta acquistando. È la ragione indicata dal 27% del campione: uno su tre, infatti, inizierebbe a comprare online se avesse la possibilità di pagare il prodotto al momento del ritiro. C’è poi un 18,1% che preferisce un’esperienza di acquisto tradizionale e un 15,4% che non lo ha fatto perché non ne ha avuto occasione. Una fetta di utenti non compra online perché convinta che sia “complicato”. E uno su 10 perché “è costoso”. Tuttavia, gli internauti che non usufruiscono dell’e-commerce sono in realtà meno del 30%: un terzo dei restii ha affermato di aver delegato a qualcuno un acquisto online.

Otto tipi di utenti: tu quale sei?

La ricerca di Netcomm e Diennea MagNews ha poi utilizzato i dati per disegnare otto consumatori-tipo. Tutti navigano, ma hanno abitudini completamente diverse:

  • “Il tradizionalista e-Informato” è un over 65 che vive nelle grandi città. Può spendere molto, ma non lo fa mai online. Nonostante sia un esploratore curioso del digitale, su internet si limita a informarsi, perché spesso è privo degli strumenti necessari per gestire l’acquisto via web.
  • “Il conservatore irremovibile” è l’analogico più incallito. Lo è un utente su otto. Ignora le fonti online, non ha confidenza con il digitale, i social e lo smartphone. Compra solo nei negozi tradizionali.
  • “L’influenzabile” ha una certa dimestichezza con lo smartphone, capta (e si fa guidare) dai messaggi sui social. Ma diffida dell’e-commerce, a favore dei punti vendita fisici.
  • “L’informivoro” è costituito dal 5,7% degli utenti digitali più evoluti. Spesso si tratta di uomini under 30 che utilizza molto l’e-commerce, ma si informano (a lungo) su internet prima di ogni acquisto.
  • “Il fast shopper” è spesso una donna tra i 35 e i 54 anni. Compra sul web, ma solo quando serve (e, come dice il nome, lo fa in fretta).
  • “Lo Sherlock digitale” è colui che compra e si documenta solo online, spulciando diverse fonti (ma ignorando tutto ciò che non è sul web). È un under 30 un po’ nerd, che punta soprattutto dispositivi elettronici e difficilmente ripete lo stesso acquisto.
  • “La look maniac” è una donna molto giovane e molto attiva sui social network. Si informa online, è attenta al consiglio di amici e parenti ma resta fedele ad alcuni marchi. Sfrutta l’e-commerce, soprattutto se si parla di abbigliamento.
  • “Il friend follower” è a metà dell’evoluzione digitale. Ha buona dimestichezza con internet ma non con gli ultimi sistemi di pagamento. Si informa e compra online, ma prima di concludere l’acquisto consulta i consigli di amici e parenti.

Source: www.agi.it

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