“Dalla cultura dipendono le sorti dell’umanita’” – dice Marotta – “eppure gli uomini di cultura di oggi tendono a chiudersi nel loro particolare, nella loro accademia. La figura dell’intellettuale in Europa si e’ rimpicciolita rispetto agli aumentati bisogni del mondo, al bisogno di vera cultura che ha l’umanita’ per potersi salvare”.
Marotta e Gadamer concordano che va ristabilito questo ruolo, che la cultura debba imporsi sul predominio eccessivo della scienza e della tecnica che ha prodotto barbarie e guerre, il predominio di una piccola parte del mondo su altre e l’accaparramento delle risorse nelle mani di pochi, scienza e tecnica che hanno favorito lo spirito di rapina. L’intellettuale in Europa, erede della tradizione umanista, deve percio’ far si che si trasformino le coscienze, che si esca dalla tradizione letteraria e libresca e si recuperi la dimensione del dialogo, dialogo inteso come nuova forma di consenso tra popoli e governanti, come nuovo accordo.
Solo cosi’, e qui e’ il grande compito anche dei mezzi di comunicazione e diffusione, si puo’ recuperare la tradizione culturale europea.
Source: corrierequotidiano.it – cultura
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