PALERMO (ITALPRESS) – “Quando si hanno cose da chiarire, lo si fa con le persone, con gli organi di partito e non sui giornali che alimentano polemiche. Cose da discutere si possono sempre avere, ma nei modi e nei luoghi dovuti. La penso come Tajani, che lo ha detto esplicitamente nel suo intervento e non credo che lo abbia detto per caso”. Così, in difesa di Renato Schifani, dopo l’intervista di Repubblica Palermo a Giorgio Mulè che bacchetta il governatore e chiede maggiore unità, interviene sempre sulle stesse colonne del quotidiano anche Maurizio Gasparri. Il capogruppo di Forza Italia in Senato non entra nel merito delle critiche, ma sulle modalità non ha dubbi: “Tutte le organizzazioni possono avere da discutere al loro interno, però nel rispetto dei ruoli e dei luoghi deputati. Anche perchè Antonio Tajani ha dato una impostazione molto democratica, a differenza di altre forze politiche abbiamo eletto una classe dirigente e gli organismi di partito, non è che manchino le occasioni di confronto”. All’osservazione che anche sulla successione di Marco Falcone ci sono stati malumori, Gasparri risponde: “Marco è un mio amico da decenni, all’interno del partito fa riferimento a me da tempo. E proprio per questo se uno vuole discutere questioni politiche ha luoghi e spazi per farlo. Tant’è vero che Falcone non ha fatto nessuna intervista, so che di recente ha parlato con Schifani. In Sicilia abbiamo superato il 23 per cento, abbiamo condiviso, su richiesta di Schifani di cui apprezziamo il lavoro alla guida della Regione, l’idea di fare una grande iniziativa a Palermo alla fine di ottobre”. Ed in merito ai presunti malumori sulle nomine della sanità, commenta: “Ho letto che c’è stata una riunione in casa del presidente del Senato Ignazio La Russa, ma sono questioni che avvengono ovunque, può darsi che sia successo in Friuli Venezia Giulia o in Corsica, fuori dall’Italia. Sta tutto nelle cose, ma sono discussioni che vanno fatte nelle sedi di partito”.
Per quanto riguarda il dibattito attorno all’Autonomia differenziata, “Tajani ha costituito un comitato con i presidenti di Regione, ne abbiamo cinque, i capigruppo e qualche altra personalità anche tecnica, perchè la nostra posizione – condivisa da tutto il partito, da Nord a Sud – è che l’Autonomia differenziata può essere attuata man mano che si stabiliscono i Lep, i livelli essenziali delle prestazioni. Quando si comincerà a discutere di cosa accade in Calabria e di cosa accade in Lombardia, avremo il quadro. La posizione unitaria di Forza Italia è che siano garantiti i Lep, quindi ogni concessione di maggiore autonomia deve essere accompagnata da risorse di copertura”. E sullo Ius Scholae “Tajani ha dimostrato di essere un grande pensatore liberale. Con lo Ius attuale, uno che compie 18 anni e sta in Italia da più di dieci, ottiene la cittadinanza. Ma noi non sappiamo se conosce la lingua o meno, ad esempio. Nei
prossimo giorni presenteremo la proposta: prevede dieci anni di scuola e stiamo valutando la possibilità di una verifica finale. Il sistema che proponiamo è più rigoroso di quello attuale. E stiamo anche facendo una verifica sui discendenti di italiani, nati e cresciuti altrove. Perchè finisce che chi, per esempio, è nato e cresciuto in Argentina e ha sempre vissuto lì, è italiano anche se non conosce la lingua e la Costituzione. E chi invece frequenta la scuola In Italia, no. Vorremmo regolare, senza negare quel diritto, ma evitando una normativa colabrodo”.
– foto Agenzia Fotogramma –
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