PALERMO (ITALPRESS) – Un’occasione per tracciare le somme dei primi 18 mesi di lavoro e delle sfide che attendono l’Assemblea regionale per il resto della legislatura: è il presidente dell’Ars Gaetano Galvagno a tirare le somme con la stampa nel corso della cerimonia del Ventaglio, tenutasi a Palazzo dei Normanni, che anticipa di qualche giorno la sospensione dei lavori per la pausa estiva. Galvagno ha iniziato con i numeri raccolti finora con i lavori parlamentari: “In confronto al secondo anno della passata legislatura i disegni di legge sono di meno, 225 contro 271, ma il dato positivo riguarda il totale di leggi approvate, che rispetto alla passata legislatura sono 37 contro 25. Nell’ultima cerimonia del Ventaglio avevamo un dato tremendo sulle norme impugnate, pari a 11 con 66 articoli impugnati, ma nel periodo successivo è sceso a 3 leggi e 8 articoli: tutto ciò certifica che si sta cercando di lavorare in modo meno disordinato”.
Tali operazioni vengono poi tradotte in termini economici: “Le leggi approvate dall’Ars tra agosto 2023 e luglio 2024 hanno portato a politiche finanziarie da 750 milioni di euro nel 2023, 1,5 miliardi nel 2024, 885 milioni per il 2025 e quasi 2 miliardi per il 2026 – spiega il presidente dell’Ars, – Questa somma pertanto supera i 5 miliardi negli anni considerati. Le coperture finanziarie derivano per il 51% da riduzioni di spesa e per il 42% da maggiori entrate: nel 2024 sono state stanziate ulteriori risorse, di cui 70 milioni per l’agricoltura. Confrontando i primi 18 mesi di questa legislatura con quella passata sono stati rassegnati 742 disegni di legge contro 569, sono state approvate 51 leggi voto contro 37, le sedute d’aula sono 122 contro 133 del passato ma anche se ci si riunisce di meno si approvano più norme e c’è un’impugnativa bassissima: il dialogo tra le forze politiche è ottimo e gli interventi sono sempre stati di natura strutturale. Su suggerimento dell’Anci abbiamo attivato una serie di interventi a vantaggio dei Comuni”.
Per quanto riguarda la manovra, Galvagno si dice ottimista sulla conclusione dei lavori in tempi rapidi: “Non sono un amante delle forzature: dinanzi a una manovra che è stata assolutamente condivisa da tutte le forze politiche abbiamo stabilito che entro oggi si finisse con la variazione di bilancio e domani si sarebbe andato avanti con lo stralcio dell’articolo 3 per quanto riguarda le province. L’aula resterà aperta fino al 7 agosto e torneremo al lavoro dopo tre settimane circa: esorto i colleghi a fare le vacanze in Sicilia, sia perchè è una regione bellissima sia perchè di fronte a una situazione così critica ed emergenziale bisogna sempre essere sul pezzo”. Il presidente dell’Ars si sofferma poi su una serie di questioni attuali a carattere sia regionale che nazionale, iniziando dall’autonomia differenziata: “Non trovo scabroso il fatto che esistano regioni più brave della nostra, quanto piuttosto che esista un sistema che mette sullo stesso piano territori che devono concorrere per lo stesso obiettivo: servono senz’altro accorgimenti, ma quello che sta facendo il governo deve responsabilizzare gli amministratori locali rispetto alle politiche da attuare”.
Più approfondito il tema relativo alla siccità, sul quale secondo Galvagno “serve un impegno totalizzante: andare a cercare i colpevoli di un tema emergenziale come la crisi idrica serve a poco, bisogna piuttosto compattarsi e lavorare tutti insieme per risolvere questa situazione. Mi metto nei panni di tutti quegli agricoltori che devono andare avanti: hanno bisogno di una risposta tempestiva, non della ricerca di un colpevole. I fondi da destinare all’agricoltura e al contrasto alla siccità non bastano mai, il comparto agricolo è fondamentale per questa regione e bisogna assolutamente incrementare le risorse: per un tema emergenziale come questo ci vuole grandissima attenzione e credo ce la stiano mettendo sia il presidente della Regione Schifani sia il ministro Lollobrigida. Ne è prova il fatto che si stia organizzando il prossimo G7 a Siracusa”. La riflessione finale coinvolge un’altra emergenza, quella relativa ai rifiuti: “Per combattere tale crisi abbiamo messo le prime risorse per i termovalorizzatori, ma ovviamente non può bastare a risolvere i problemi: i cittadini dovrebbero fare qualcosa in più in termini di raccolta differenziata, ma tocca a noi trovare le risorse necessarie”, sottolinea il presidente dell’Ars.
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