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Fondi Ue, la condizionalità sullo Stato di diritto diventa legge

Fondi Ue, la condizionalità sullo Stato di diritto diventa legge
16 dicembre 2020

STRASBURGO (FRANCIA) (ITALPRESS) – Il Parlamento Europeo ha approvato in via definitiva il regolamento volto a proteggere i fondi UE da un uso improprio da parte dei governi che non rispettano lo Stato di diritto.
Secondo il nuovo regolamento, i pagamenti del bilancio dell’UE possono essere sospesi per i Paesi UE in cui sono state accertate violazioni dello Stato di diritto che compromettono la gestione dei fondi UE. Allo stesso tempo, l’UE garantirà che i beneficiari finali non finiscano per pagarne il conto.
Dopo aver accertato l’avvenuta violazione, la Commissione proporrà l’attivazione del meccanismo di condizionalità nei confronti di un governo UE e, successivamente, taglierà o congelerà i pagamenti a quello Stato membro dal bilancio europeo.
Il Consiglio disporrà quindi di un mese di tempo per votare sulle misure proposte dalla Commissione (o tre mesi in casi eccezionali), a maggioranza qualificata.
I deputati sono riusciti ad accorciare i tempi per l’adozione delle misure contro uno Stato membro nel caso di rischi di violazione dello Stato di diritto, ad un massimo di 7-9 mesi (piuttosto che da 12 a 13 mesi).
La nuova legge non si applica solo quando i fondi UE vengono utilizzati direttamente in modo improprio, come nei casi di corruzione o frode, ma anche alle violazioni sistemiche dei valori fondamentali che tutti gli Stati membri devono rispettare, come la democrazia o l’indipendenza del potere giudiziario, quando tali violazioni riguardano – o rischiano di riguardare – la gestione dei fondi UE.
Inoltre, nel corso dei negoziati i deputati sono riusciti ad ottenere una disposizione specifica che chiarisce la possibile portata delle violazioni, elencando esempi di casi, come le minacce all’indipendenza della magistratura, la mancata correzione di decisioni arbitrarie o illegali e la limitazione dei procedimenti giuridici.
Per garantire che i beneficiari finali che contano sul sostegno dell’UE – come gli studenti, gli agricoltori o le ONG – non siano puniti per le azioni dei loro governi, questi potranno presentare un reclamo alla Commissione attraverso una piattaforma web, che li assisterà per continuare a ricevere gli importi dovuti. La Commissione potrà anche effettuare una correzione finanziaria, riducendo l’importo della rata successiva prevista dei fondi dell’UE al paese in questione.
Il nuovo regolamento votato oggi dal Parlamento Europeo si applicherà a tutti i fondi UE in gestione concorrente a partire dal 1° gennaio 2021.
(ITALPRESS).

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