Nel giorno della festa di San Francesco, patrono d’Italia e dei cultori dell’ecologia e quindi di tutte le creature viventi, il WWF ha presentato la Mappa dei Big 5 della fauna italiana che popolano 10 città italiane.
Una vera e propria ‘giungla urbana‘ di casa nostra, composta da centinaia di specie animali diventate cittadine. Nel report del WWf sono elencate specie ormai tipiche degli ambienti urbani e limitrofi, ma anche animali ‘selvaggi’ che si possono avvistare a breve distanza dalle città.
Tra le più frequenti ci sono le volpi, facilmente osservabili all’alba o al crepuscolo alla ricerca di cibo, o i gabbiani abituati a vivere sui tetti dei nostri palazzi e poi scoiattoli, rondoni, pipistrelli, ricci e tanti altri. Molti sono gli animali di ambienti selvaggi ad aver preso la ‘residenza’ cittadina: istrici, gufi comuni e gufi reali, aironi cenerini, testuggini palustri, upupe, rondini montane, gruccioni, rospi smeraldini, tassi, faine e nibbi reali.
Nell’elenco della giungla cittadina non mancano le sorprese: è il caso di Palermo, dove al largo dell’area portuale si può avvistare il tursiope (la specie di delfino più costiera), avvistato anche lungo il fiume Arno a Pisa dopo aver risalito il corso d’acqua. Il simbolo delle lagune naturali, il fenicottero, ormai vive e si riproduce negli stagni di Cagliari dove è presente un’altra specie estremamente rara, il coloratissimo e cangiante pollo sultano.
Ci sono poi specie della fauna selvatica che vivono nei territori limitrofi alle grandi città e che possiamo considerare in qualche modo legati alla cintura periurbana. Come l’aquila reale, diffusa su Alpi e Appennini, che è possibile avvistare nei cieli delle aree vicino Trento. Anche l’orso bruno è tornato ad abitare il Trentino dopo un progetto di ripopolamento e si può avvistare a pochi chilometri dalla città.
Lo stesso accade per il lupo che frequenta ormai zone periurbane seguendo le sue prede naturali, come il cinghiale e il capriolo: è stato visto nelle colline a ridosso di Bologna, ma anche non lontano da Torino, Parma, Forlì, Lucca, Roma, Ascoli e Matera.
E proprio Matera ospita una delle colonie più importanti di un falco molto raro e scomparso altrove, il grillaio, il più piccolo rapace d’Europa che si nutre di cavallette, coleotteri e insetti vari. Sempre a Matera il capovaccaio, una specie di avvoltoio venerata dagli Egizi per il suo compito di ‘spazzino naturale’, nidifica non lontano dalla città ed è facile osservarlo nei cieli delle aree limitrofe alla città insieme ad un’altra specie rara, la cicogna nera.
“Le città sono un grande organismo vivente, seppure artificiale, la cui vita è analoga a quella di un ecosistema all’interno del quale noi cittadini condividiamo spazi urbani con molte specie che cercano cibo, luoghi più caldi durante l’inverno o semplicemente rifugio, lontani dai predatori. I nostri palazzi o monumenti sono dei piccoli habitat così come le sponde dei fiumi, i laghetti, gli orti e perfino gli aeroporti. Il fatto che la natura selvatica viva accanto a noi va considerato una fortuna perché questa è alla base della nostra sopravvivenza. Gli animali con cui condividiamo gli spazi urbani sono un segnale del benessere delle città e di noi tutti“, ha dichiarato Donatella Bianchi, presidente del Wwf Italia .
Source: www.deejay.it
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