La natura ancora una volta tra i banchi di scuola, da dove usciranno i cittadini di domani. Ed ecco che nella prima prova, quella del tema d’italiano, tra le varie opzioni spuntano i ‘Versicoli quasi ecologici’ di Giorgio Caproni, autore che da sempre mette l’ambiente prima dell’uomo.
Chi era Giorgio Caproni? Un poeta, ma anche un critico letterario livornese scomparso nel 1990. Di lui si hanno saggi, racconti e tante traduzioni di opere importanti come quelle di Proust, Maupassant e Flaubert.
La poesia scelta dal Miur e che speriamo non abbia fatto disperare gli studenti, è ‘Versetti quasi ecologici’, contenuta nella raccolta postuma Res Amissa, uscita appunto nel 1991.
Sono una celebrazione della natura, quasi una visione lungimirante dell’importanza di proteggere l’ambiente in tutte le sue forme. Infatti, la lirica è metaforicamente divisa in due: da un lato l’esaltazione, dall’altro un monito, una sorta di invettiva contro chi approfitta della natura per i suoi scopi, concludendo con un verso di tristezza e rassegnazione: “Come potrebbe tornare a esser bella la terra, senza l’uomo”.
Chi è il colpevole? L’uomo che si dimentica della funzione vitale della natura e la deturpa per scopi economici, che diventa padrone assoluto del paese, trasformandolo per sempre.
Per Caproni la natura è portatrice d’amore, infatti, lui sostiene che l’amore stesso finisca dove “finisce l’erba e l’acqua muore”.
Non uccidete il mare,
la libellula, il vento.
Non soffocate il lamento
(il canto!) del lamantino.
Il galagone, il pino:
anche di questo è fatto
l’uomo. E chi per profitto vile
fulmina un pesce, un fiume,
non fatelo cavaliere
del lavoro. L’amore
finisce dove finisce l’erba
e l’acqua muore. Dove
sparendo la foresta
e l’aria verde, chi resta
sospira nel sempre più vasto
paese guasto: Come
potrebbe tornare a essere bella,
scomparso l’uomo, la terra.
Secondo le prime indiscrezioni, ancora la natura per il saggio breve in ambito artistico con immagini di quadri di William Turner e Giuseppe Pellizza da Volpedo e i versi di Pascoli.
Per il saggio breve socio-economico, la robotica e nuove tecnologie nel mondo del lavoro, da uno dei testi di Enrico Marro, articolo da IlSole24Ore; per quello storico-politico disastri e ricostruzioni.
Il Tema storico: “Il miracolo economico italiano”, citazioni da Piero Bevilacqua da “Lezioni sull’Italia repubblicana” e da Paul Ginsborg da “Storia d’Italia dal dopoguerra a oggi”.
Il progresso è al centro del tema di attualità partendo da una citazione di Edoardo Boncinelli (“Per migliorarci serve una mutazione”).
Source: greenme.it
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