L’odore di Venezia mi attraversò la pelle, mi sembrava di “sentire” in modo diverso in questa città. Era come essere in un’altra dimensione, vivevo di sensazioni. Il tempo sembrava non esistere, passato e presente si intersecavano di continuo in una linea temporale che non andava in una direzione ma si irradiava tutt’intorno, e si espandeva come le onde del mare.
Nei volti della gente che incrociavo vedevo le ombre del passato, come se niente tra quelle pietre potesse aver fine…..
Venezia viveva nell’eco dei suoi suoni, nelle ombre delle sue nebbie, nel lento e incessante ondeggiare dei neri legni che scivolavano sulle sue acque. Oscuri testimoni del tempo.
(Nella foto il Ponte dell’Angelo).
Maura Luperto
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