Vi siete mai chiesti quali sono gli effetti della marijuana sul cervello? Pochi minuti dopo aver fumato marijuana la frequenza cardiaca accelera, i vasi sanguigni si dilatano, gli occhi diventano rossi, aumenta la pressione sanguigna… È ovvio che la marijuana provoca cambiamenti all’interno del nostro organismo.
Ma le variazioni prodotte da questa sostanza in chi la consuma si presentano non solo a livello fisico, ma anche mentale. Sono ben noti gli effetti della marijuana sul cervello. Al giorno d’oggi sono poche le persone che non sanno cosa sia la marijuana. Tuttavia, è necessario fare una sosta lungo la strada e ricordare di cosa si tratta esattamente.
La cannabis o marijuana è una miscela verde o grigia di fiori e foglie secchi della pianta di canapa. Esistono più di duecento termini per descriverla. Tra questi troviamo maria, erba, ecc.
La marijuana è il nome che i messicani hanno dato alla canapa indiana. Si tratta di una specie di moraceae e ha l’aspetto di un’ortica sottile. Misura circa un metro e ottanta centimetri e può essere coltivata in qualsiasi luogo dal clima caldo. Le proprietà della cannabis l’hanno resa una pianta con molti usi e ricca di tradizione. Viene utilizzata con scopi ricreativi (droga), medicali e industriali (come materia prima).
La cannabis è originaria dell’America centrale e meridionale. Il popolo assiro la usava durante le cerimonie religiose e le diede il nome di “qunubu”. Di fatto la cannabis ha una storia antica nei rituali religiosi di tutto il mondo.
Il principale principio attivo della marijuana è il THC (delta-9-tetraidrocannabinolo). Il THC è il principale principio psicoattivo della cannabis e uno degli oltre 80 diversi cannabinoidi contenuti in questa pianta. In realtà il THC è il cannabinoide più abbondante della pianta di cannabis.
Quando si assume marijuana, fumandola, in modo passivo o ingerendola, i cannabinoidi interagiscono con differenti recettori nel cervello e nel corpo (i quali fanno parte del sistema degli endocannabinoidi). In questo modo il consumo genera diversi sintomi.
Il THC è il principale principio psicoattivo della cannabis e uno degli oltre 80 diversi cannabinoidi contenuti in questa pianta.
Le membrane di alcune cellule nervose contengono recettori di proteine che conservano il THC. Interagendo con questi recettori, il THC produce una varietà di effetti sul corpo, quali sensazione di euforia, rilassamento, gioia, e molto altro ancora. Inoltre, esistono ceppi di cannabis utilizzati per la produzione di canapa industriale. Questi ceppi contengono meno dell’1% di THC e non sono adatti per l’uso ricreativo.
La cannabis è stata usata fin dall’antichità per via dei suoi effetti fisici e psichici. Gli effetti della marijuana sul cervello comportano un cambiamento generale di percezione, euforia e un umore migliore.
Il consumo di questa sostanza genera anche un aumento dell’appetito e produce la sensazione di essere “su di giri”. Gli effetti collaterali immediati includono perdita di memoria a breve termine, bocca secca, occhi rossi, ridotta capacità motoria e ansia.
A lungo termine la marijuana può ridurre la capacità mentale e causare dipendenza. Se viene fumata, gli effetti immediati della marijuana durano da due a otto ore e iniziano pochi minuti dopo l’assunzione. Se viene ingerita, gli effetti impiegano tra i 30 minuti e un’ora per fare la loro comparsa.
Gli effetti della marijuana sul cervello producono un cambiamento nella percezione.
È stato dichiarato in molte occasioni che la marijuana è una droga innocua. Tuttavia, gli effetti negativi della marijuana possono essere molti e non trascurabili. Uno di questi effetti, al quale raramente viene data molta importanza, è la sindrome dell’amotivazione. All’interno della parola amotivazione possono rientrare tutte quelle manifestazioni che inducono a considerare i consumatori di marijuana veri e propri “malati sociali”.
Gli effetti della sindrome dell’amotivazione percorrono le seguenti quattro fasi:
Gli effetti soggettivi iniziano subito dopo l’inalazione. I suoi effetti massimi (anche a livello personale del fumatore) sono raggiungibili trenta minuti dopo aver fumato. La durata di tali effetti è calcolabile in quattro ore per l’inalazione e in otto ore in caso di ingestione orale. L’effetto che il consumatore mette in evidenza con maggiore frequenza è il senso alterato del tempo: sembra maggiore.
Uno degli effetti della marijuana, al quale raramente è data molta importanza, è la sindrome dell’amotivazione.
Viene anche riportata una maggiore sensibilità uditiva e un apprezzamento più vivo della musica. Alcune persone hanno fatto notare un’impressione soggettiva di intensificazione dei sensi del tatto, del gusto e dell’olfatto. In generale gli effetti della marijuana sul cervello dipendono dalla forma di assunzione e dalla quantità del principio attivo. Il tetraidrocannabinolo non si scioglie in acqua, per questo l’ingestione e l’inalazione possono essere gli unici modi per assumere la droga.
Quando si produce un’intossicazione acuta, possono verificarsi idee paranoidi, illusioni, allucinazioni, depersonalizzazione, idee deliranti, confusione, agitazione ed eccitazione. Possono presentarsi anche delirio e opacità con agitazione ed eccitazione violenta. Questi effetti avvengono in poche ore.
Gli effetti della marijuana sul cervello quando si verifica un’intossicazione acuta possono essere allucinazioni e idee paranoiche e deliranti.
Anche la personalità dei consumatori ha la sua influenza. Si osserva un altro tipo di reazione psicotossica acuta in persone che sembrano essere sopraffatti da una forte ansia, da paura e panico. Queste persone sono spesso agitate e depresse, a volte schive.
La verità è che non dobbiamo prendere sotto gamba l’assunzione di nessuna droga, anche nel caso di una sostanza dalla lunga tradizione come la marijuana. Tale consumo ha aumentato l’incidenza di patologie mentali nei giovani, cosa particolarmente preoccupante se si considera che aumenta la probabilità che il consumatore abbia un episodio di crollo psicologico. Anche l’aumento di episodi come attacchi di angosia e di panico è legato al consumo abituale di marijuana.
Source: lamenteemeravigliosa.it
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