Anche se, pare, i singoli Stati dell’Ue potranno di fatto esonerarsi dalla decisione, arriva dall’Europa un fulmine a ciel sereno: chi userà una bici elettrica senza assicurazione viaggerà illegalmente?
La proposta è contenuta in un comunicato stampa emesso dalla Commissione in merito alla direttiva sull’assicurazione dei veicoli a motore.
“Se la proposta di oggi diventasse una legge, sarà richiesta un’assicurazione sulla responsabilità civile che scoraggerebbe milioni di cittadini europei a utilizzare il Pedelec, minando gli sforzi e gli investimenti di diversi Stati membri e dell’Unione Europea per promuovere la mobilità sostenibile”, dice in tutta risposta Adam Bodor, direttore di advocacy della Federazione dei Ciclisti europei.
Ricordiamo che le e-bike, “biciclette a pedalata assistita” o EPAC (Electric Pedal Assisted Cycle) o anche Pedelec, sono definite dalla direttiva 2002/24 CE come mezzi “dotati di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 kW la cui alimentazione è progressivamente ridotta e infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”.
Per cui non ci sono obblighi di omologazione né divieti specifici. Ma la crescente richiesta delle bici a pedalata assistita e la contemporanea diffusione di modelli equipaggiati con motorizzazioni di potenza superiore ai 250 W – e capaci di viaggiare anche a una velocità superiore ai 25 km/h – o in cui l’uso del motore è indipendente dalla pedalata, hanno avvicinato alcuni modelli di bicicletta elettrica proprio a scooter e moto, con i conseguenti obblighi e omologazioni.
Come sostengono le Federazioni dei Ciclisti, con questo testo la Commissione europea sta tentando di “criminalizzare” i milioni di utenti attuali di biciclette a pedalata assistita, quasi tutti dotati di una qualche altra assicurazione, e ha effettivamente vietato l’uso delle Pedelec senza l’assicurazione solitamente riservata ai veicoli a motore.
È per questo che ECF (European Cyclists` Federation), così come i partner dell’industria delle biciclette e dei pedelec, hanno invitato la Commissione a stabilire quanto meno una linea netta tra un veicolo a motore e una bicicletta assistita, per seguire altre normative europee e nazionali e a non obbligare gli utenti di Pedelec a tenere un’assicurazione di responsabilità civile verso terzi. Eppure, pur essendo abbastanza sicura come una bicicletta normale e raramente coinvolta in incidenti di terze parti, la Commissione ha deciso che anche le pedelec sono “degne” di essere classificate come veicoli motorizzati.
“A pensar male si fa peccato” chiosano dal canto loro anche gli e-bikers italiani, secondo i quali l’assicurazione obbligatoria potrebbe scoraggiare chi usa le e-bike per il tragitto casa-lavoro, cosa su cui puntano anche alcune città per arginare l’inquinamento.
Il crescente mercato delle bici elettriche potrebbe subire una battuta d’arresto, togliere ogni alternativa green e sostenibile e far immergere di nuovo gli spostamenti urbani nella realtà di un traffico totalmente inquinante.
Source: greenme.it
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