Categories: Tecnologia

Dottor Google, ad Ancona il primo sportello anti-bufale

 

 

Contro le fake news, consulenti a disposizione per fornire informazioni veritiere sulle malattie

Sono quasi 9 milioni gli italiani che abboccano alle false informazioni in ambito sanitario e oltre 15 milioni quelli che cercano informazioni prestando scarsa attenzione alla fonte, incappando speso in enormi bufale. A cascarci sono soprattutto i millennials, che preferiscono affidarsi a Dottor Google invece che a medici esperti.

Il boom delle cure fai-da-te

Ma in generale è cresciuto il numero di italiani che cerca cure fai-da-te sul Web (l’88% preferisce informarsi tramite il motore di ricerca), tanto che la ricerca ossessiva di malattie tramite Google è persino considerato un disturbo psicologico chiamato“cybercondria”, la versione tecnologica dell’ipocondria.

Per combattere questa pericolosa tenenza è stato presentato ieri dalla clinica oncologica dell’azienda ‘Ospedali Riuniti’ di Ancona uno sportello informativo all’interno del reparto dell’ospedale anconetano di Torrette, guidato dalla professoressa Rossana Berardi, attivo con personale medico, infermieristico e con volontari di alcune associazioni. E’ disponibile anche un sito internet, una casella di posta elettronica e un numero di telefono dedicato. Nei prossimi giorni sarà attiva anche la meditation room, una stanza dove esperti e pazienti possono parlare in totale riservatezza.

Una sfida difficile

La consulenza sarà disponibile tutte le mattine (oltre a due pomeriggi) per fornire informazioni sulla malattia in ambito oncologico, propedeutiche ad eventuali screening o ricoveri: «Nell’ultimo trimestre del 2017 – spiega Rossana Berardi – sono aumentate del 30% le ricerche su internet di informazioni legate al cancro: è una pessima notizia per noi. Anche a partire da questo dato, abbiamo deciso di impegnarci per invertire la tendenza». «In Italia 15 milioni di persone – aggiunge – si informano su internet per la loro salute e più della metà trovano informazioni sbagliate se non dannose; il 26% sceglie i motori di ricerca, il 21% Youtube e il 35% si affida a Facebook. Percentuali che salgono, in alcuni casi raddoppiano o addirittura triplicano, tra i più giovani». 

Michele Caporossi,  direttore generale dell’azienda ospedaliera spiega: «le fake news in sanità sono un grande nemico, nel settore oncologico come in quello delle campagne vaccinali. Il mondo non può essere indirizzato da branchi di ‘like’ e dai loro capobranco». «Dobbiamo affrontare una sfida difficile che forse non vinceremo, ma quanto meno possiamo dire di averci provato» sottolinea. «Internet è lo strumento più democratico mai creato forse – spiega il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Sauro Longhi – ogni giorno si condividono masse di informazioni buone, ma anche cattive. In sanità il rigore scientifico è fondamentale». 

 

Source: www.datamanager.it

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